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Piccole Donne, il femminismo e le ragazze senza tempo di Greta Gerwig

Timothée Chalamet e Emma Watson per Louisa May Alcott? Sì. Ecco perché funzionerà

Piccole Donne
Le Piccole Donne di Greta Gerwig

ROMA – Già dalla presentazione del trailer e delle prime clip la sensazione è stata immediatamente che Piccole donne di Greta Gerwig sarebbe stato un film da tenere d’occhio per l’Award Season che verrà. Il sesto adattamento del celebre romanzo di Louisa May Alcott – senza contare le miniserie – sarà nelle sale americane a Natale, in quelle italiane il 9 gennaio. Ma cosa vedremo di diverso questa volta? Lo sguardo ancora più mirato sulla tematica, sempre attuale, dell’emancipazione femminile. Da sempre le quattro sorelle March, ognuna a suo modo, rappresentano infatti figure non convenzionali e sfaccettate. Le vediamo crescere, confrontarsi con i ricordi d’infanzia, con gli errori dell’adolescenza, nei conflitti, nelle lotte e negli amori.

Piccole donne
Le sorelle March: Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh e Eliza Scanlen.

Tutto sullo sfondo della fine della Guerra di Secessione americana, in un New England ottocentesco, trave portante del volume della Alcott. Per l’occasione Greta Gerwig, già candidata all’Oscar per la regia di Lady Bird e vera next big thing di Hollywood, mette in gioco anche un cast stellare, con Meryl Streep nei panni di zia March e Timothée Chalamet in quelli di Laurie. Mentre Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh e Eliza Scanlen interpreteranno rispettivamente Jo, Meg, Amy e Beth March.

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Saoirse Ronan è Jo

Dicevamo dei numerosi adattamenti per il grande schermo. Dalla pubblicazione nel 1868 ad oggi, il romanzo ha continuato ad influenzare e spronare generazioni di donne con un messaggio di forza e speranza. Con uno sguardo lungimirante, le protagoniste incarnano nel XIX secolo quelle figure che, anche ottant’anni dopo, sarebbero state le paladine delle lotte per il suffragio universale. Figure centrali per comprendere il complesso universo delle lotte per trovare una propria dimensione nel difficile equilibrio tra doveri familiari e crescita personale, che guidano anche le più giovani alla scoperta della propria forza e delle proprie capacità.

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Meg, Jo e Amy

Ma quanto è stato difficile il lavoro della Gerwig? Lo ha spiegato lei in un’intervista al New York Times in cui ha raccontato di aver voluto riportare in superficie tutto ciò che si cela sotto la rappresentazione della Alcott: «Sto parlando di quelle emozioni considerate inappropriate per le giovani donne, ieri come oggi». Un omaggio in piena regola, insomma, ad uno dei libri più importanti nella vita della regista e attrice, una storia che per sua stessa ammissione è entrata nelle fibre del suo essere. «Come donne adulte, camminiamo al fianco di noi stesse da giovani» ha aggiunto. E, per questo, dobbiamo sempre rendere conto proprio a quella versione più piccola di ciò che stiamo diventando. E di ciò che saremo.

  • Qui il trailer di Piccole donne:

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