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Greta Gerwig: «Piccole Donne? Una rivoluzione dedicata alle ragazze coraggiose»

La regista, Saoirse Ronan e Timothée Chalamet raccontano (in esclusiva) il film tratto dal romanzo

Piccole Donne: sul set del film
Greta Gerwig e Saoirse Ronan sul set di Piccole Donne

NEW YORK – Piccole Donne, della scrittrice e regista Greta Gerwig, l’amata storia delle sorelle di March – quattro ragazze, ciascuna decisa a vivere la propria vita -, attinge sia dal romanzo classico che dagli scritti di Louisa May Alcott, rappresentando Jo March, la protagonista, come fosse l’alter ego dell’autrice, riflettendo poi, avanti e indietro, sulla sua vita immaginaria. Interpretato da Saoirse Ronan e Florence Pugh – rispettivamente Jo e Amy March – Piccole Donne vede protagonisti anche Timothée Chalamet nei panni del loro vicino Laurie, Laura Dern come Marmee e Meryl Streep come zia March. E noi di Hot Corn eravamo proprio con Greta Gerwig, Saoirse Ronan e Timothée Chalamet ad un esclusivo Q&A qui a Manhattan. Ecco cosa ci hanno raccontato.

Piccole Donne: sul set con Greta Gerwig
Greta Gerwig e Yorick LeSaux sul set di Piccole Donne

Greta mi racconti un po’ del processo sul film? Hai scritto la prima sceneggiatura, come l’hai preparata?

Greta: «Per me il libro parlava di donne e di soldi, e di come si fa l’arte se non si hanno risorse. La prima riga del libro è “Il Natale non sarà Natale senza regali, è terribile essere povero” ed è un tema che continua fino in fondo. Poi, ho trascorso molto tempo a conoscere la vita di Louisa May Scott e cosa ha fatto come scrittrice. Rispetto alla sua eroina, non si sposò, non ebbe figli, ma prese la decisione economica molto saggia di far sposare Jo March e farle avere figli, perché era la cosa che avrebbe venduto il libro… Mi sembra così incredibilmente pressante, moderno e importante raccontare la storia di queste ragazze ambiziose che vogliono molto più di quanto il mondo sia in grado di fornire loro. Quando rileggo il testo, penso che la gente ci trovi una moralità Pre-Vittoriana in cui tutto è legato, dimenticando quanto sia disordinato e selvaggio il mondo. Anche alcune delle battute di Amy che dicono “Voglio essere grande, o niente” e Marmee che dice “Sono arrabbiato quasi ogni giorno della mia vita”, beh, queste sono tratte dal libro, e ho anche letto A Room of One di Virginia Woolf, che ti ricorda che per scrivere hai bisogno di una stanza tutta per te e 3.000 sterline all’anno, il che significa che la libertà intellettuale dipende da cose materiali e la poesia dipende dalla libertà intellettuale. Insomma, sento che Piccole Donne è l’intersezione di tutto questo…».

Piccole Donne di Greta Gerwig
Emma Watson, Saoirse Ronan, Florence Pugh e Eliza Scanlen Piccole Donne

Saoirse, hai detto che il tuo rapporto con Greta ti consente di fare cose che non avresti mai pensato di poter fare. Cosa ti fa sentire diversa con lei?

Saoirse: «Suppongo che la differenza fosse che entrambe stavamo arrivando a questi personaggi per la prima volta. Lady Bird è stata una cosa così personale per Greta e ogni giorno ero assolutamente pietrificata, temendo di rovinare tutto… Per Piccole Donne, invece, tante attrici fantastiche hanno interpretato in passato Jo, personaggio che si è incanalato attraverso di noi. Sia io che Greta eravamo in un posto che conoscevamo, Lady Bird era il suo primo film, qualcosa di completamente nuovo. Greta, come regista, da una scena all’altra, ti da una struttura specifica, e all’interno di te hai così tanta libertà di migliorare ma anche di rovinare tutto. Faccio l’attrice da quando avevo otto anni e finalmente mi sentivo pronta per andare sul set pensando: “Sto solo andando a fare un po’ di casino, e vedere cosa succede”. Non ne avevo paura, perché ero con qualcuno di cui mi fidavo così tanto».

Piccole Donne: Saoirse Ronan e Timothée Chalamet

Timothée, la relazione tra Laurie e Joe è una delle più belle e rivoluzionarie mai scritte a causa della sua controtendenza rispetto alle norme maschili e femminili. Tu e Saoirse avete scambiato i vestiti durante le riprese, che effetto ha avuto sul modo in cui hai percepito il personaggio?

Timothée: «Non posso dire che fosse la nostra idea, penso che fosse di Greta, avevamo anche un’incredibile costumista, Jacqueline Durran, che mi offriva tre opzioni di abbigliamento. Ciò che amo di questo personaggio è che c’è una formulazione nuova, essere un moderno, quando sei giovane capisci la tua personalità, le persone sono i tuoi specchi e ti rispecchi in loro. Credo che Laurie, grazie a queste ragazze, apprenda la capacità di capire se stesso, nonostante le nostre moderne norme sulla mascolinità tossica».

Qui potete vedere il trailer di Piccole Donne:

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