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L’opinione: Perché dovete assolutamente vedere Patrick Melrose

Benedict Cumberbatch è l’irresistibile protagonista della miniserie targata Showtime

Esistono miniserie destinate a diventare dei fenomeni del piccolo schermo. Prodotti innovativi, intensi, che riescono in poche puntate a condensare una narrativa e una messa in scena capaci di colpire lo spettatore, ammaliato dalla fattura di un lavoro altamente sofisticato, che riesce a spingersi su quel territorio indefinito composto da arte, TV e cinema. Una presa di coscienza a cui la scatola quadrata ci ha gradualmente abituato, ma a cui torniamo ogni volta ad approcciarci con la meraviglia dei neofiti. Ciò accade soprattutto quando un’opera sembra racchiudere tutta la maestria del genere e in cui ogni tassello è coinvolto per raggiungere l’estasi della sua costruzione.

Benedict Cumberbatch è Patrick Melrose.

Questo è uno dei motivi per cui la nuova miniserie Patrick Melrose turba tanto lo spettatore, mostrandosi, con le sue cinque puntate, specchio esaltante di una televisione che sa elevarsi a pura bellezza. Basata sui libri di Edward St Aubyn che denominano ogni puntata, la serie creata da David Nicholls entra nel vivo della storia di Patrick Melrose, in un continuo proporsi di salti temporali tra un episodio e l’altro, in cui le impurità del passato tormentano l’esistenza dell’uomo.

Jennifer Jason Leigh interpreta la madre di Patrick

Nel circolo vizioso di alcool e droghe pesanti, Patrick Melrose impreziosisce la sporcizia dell’animo macchiato del suo protagonista. Gli abusi paterni e il menefreghismo di una madre instabile si mascherano dietro una regia elegante e una fotografia splendida, indagando con la falsità appartenente all’upper class inglese ciò che per una vita ha logorato un uomo distrutto fin da bambino. Ogni puntata scava nell’interiorità di Patrick riflettendosi nelle ambientazioni e nei giochi di colore accuratamente selezionati, facendo da eco all’umanità incerta del protagonista e riportando a galla una sofferenza che traspare attraverso l’incanto della mise en scène.

Un’immagine della mini-serie

Un dolore lancinante che lo spettatore prova sulla sua pelle così come Benedict Cumberbatch dà prova di sentire sulla sua. Sulla giostra della tossicodipendenza e dell’odio genitoriale, l’attore ondeggia sui registri alternati che ogni puntata, ogni scena, ogni minuto richiedono. Un interprete che porta su livelli incontaminati il concetto di eccezionale, incarnando tutta la tragica ironia di un uomo che può aggrapparsi solo al suo cinismo, all’umorismo pungente, all’insofferenza suicida che non riesce mai a giungere a compimento. Un miniserie eclatante, di una grazia unica. Un’opera che lascia esterrefatti per la sua pregevolezza.

  • Qui potete vedere il trailer di Patrick Melrose:

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