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Paradise, i testimoni di giustizia e una strana commedia nera da non perdere

Una black comedy in bilico tra Sicilia e Friuli-Venezia Giulia? Sì. Intervista al regista, Davide Del Degan

Davide Del Delgan sul set di Paradise con Vincenzo Nemolato.
Freshly Popped

MILANO – Dopo un buon successo tra corti e documentari, Davide Del Degan è arrivato a destinazione: adesso firma la sua opera prima, Paradise – Una nuova vita, in uscita nelle sale l’8 ottobre con Fandango, commedia nera in cui alterna momenti seri e risate per raccontare una realtà delicata: quella dei testimoni di giustizia. Con Vincenzo Nemolato (bravissimo, visto anche l’anno scorso in 5 è il numero perfetto), Giovanni Calcagno e Katarina Čas, Paradise diventa così, minuto dopo minuto, una storia di redenzione e di seconde opportunità tra i paesaggi e l’atmosfera del Friuli-Venezia Giulia, a metà strada tra i fratelli Coen e le black comedy inglesi. «Stavo cercando una storia da raccontare e l’ho trovata», confessa Del Degan a Hot Corn in una telefonata persa dentro un tardo pomeriggio in cui ci ha raccontato com’è arrivato a girare il film.

Vincenzo Nemolato in una scena di Paradise.

IO E IL FILM – «Stavo cercando una storia che parlasse di reinvenzione, di redenzione e di voglia di una seconda opportunità. E la stavo cercando perché in quel periodo stavo diventando padre e stavo vivendo un momento particolare. Perché? Perché quasi tutte le certezze sulla vita che avevo si erano ribaltate. Mi sono ritrovato a confrontarmi con delle paure che pensavo non avrei mai affrontato e con una fragilità nuova. Può capitare che nella propria vita arrivi una voglia di reinvenzione, di cambio di tutto quello che è stato? Sì, e quindi mi interessava analizzare questo aspetto dell’animo umano. Nella ricerca sono rimasto colpito da alcune storie di testimoni di giustizia, uomini straordinari che per un’etica superiore a tante hanno deciso di andare a testimoniare contro la criminalità organizzata».

Del Delgan ancora in azione sul set.

IO E IL CAST – «È stato un lavoro bellissimo. Innanzitutto perché i produttori mi hanno dato il tempo per cercare quello che avevo in mente: inizialmente cercavo elementi fisici che rappresentassero al meglio la natura siciliana dei due protagonisti, e poi ovviamente quegli elementi caratteriali, personali ed emotivi che si avvicinassero ai personaggi. Alla fine, sorprendendo me stesso, sono andato a scegliere un non siciliano: incontrando Vincenzo Nemolato ho incontrato un attore straordinario che mi ha portato subito l’anima del protagonista davanti e che si è dimostrato poi una scelta fantastica. E a fianco a lui, prima ancora, era già arrivato Giovanni Calcagno, uno dei primi attori che ho incontrato per il ruolo. Fin dall’inizio abbiamo lavorato molto sulla coppia e vedendoli insieme ho capito che era quello che stavamo cercando».

Un’altra scena di Paradise – Una nuova vita.

IO E LA COMMEDIA – «Volevo trattare l’argomento con uno sguardo che arrivasse da un punto di vista diverso e mi sono spinto a sondare un tipo di linguaggio che forse per un tema del genere non si potrebbe pensare. Abbiamo avuto un continuo confronto e una continua paura di tenere il giusto equilibrio e il giusto livello di quantità e qualità di sorrisi amari o sguardi che a volte diventano sorprendenti e portano anche al riso. Anche per descrivere una situazione surreale come quella delle condizioni di vita dei testimoni di giustizia. A sentirle raccontare verrebbe da ridere ma non c’è niente da ridere perché è la loro vita. Ecco, noi questo punto di equilibrio volevamo, volevamo quel riso – o quel sorriso – perché poi porta a riflettere in maniera diversa, ti fa a tratti pensare perché hai sorriso e quanto dolore può esserci dietro a quel sorriso».

Giovanni Calcagno, killer per caso. O quasi?

IO E IL PUBBLICO – «Far vedere Paradise agli spettatori? Una gioia infinita. Abbiamo fatto due anteprime, la prima a Sauris, che è un personaggio del nostro film, il paese dove si svolge la storia. È un paese vero, stupendo ma anche distante da tutto. Dopo tanti mesi di convivenza siamo spariti e siamo tornati per portare il film ed è stato bellissimo vedere il pubblico in sala. E poi a Trieste, la mia città, un’emozione fortissima. Dovevamo uscire a marzo e tutto si è fermato, ma vedere che finalmente piano piano si stanno muovendo le cose, che la gente ha comunque tanta voglia di non dimenticare, anzi di ricordare, che andare in sala è un momento importante collettivo di ritrovo, di confronto, anche di condivisione è un’emozione grandissima».

Un dettaglio dell’ambientazione in Friuli Venezia Giulia.

IO E I TESTIMONI – «Chi sono? Persone che corrono un rischio enorme, che decidono di andare contro la criminalità organizzata e per questo si ritrovano a percorrere una nuova strada nella loro vita che spesso li porta a perdere tutto quello che hanno, anche la propria famiglia oltre che la propria terra. Vivono una vita che li porta a un nuovo percorso in cui devono reinventarsi. In tutte le fasi le persone che hanno la forza morale per compiere queste scelte devono essere tutelate, accompagnate e servite con il massimo di quello che abbiamo come istituzioni, come organizzazione, come tutti gli strumenti che lo Stato ha per aiutarli in questo percorso».

  • Qui il trailer di Paradise – Una Nuova Vita:

 

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