VENEZIA – Bombay Rose e No. 7 Cherry Lane, ovvero l’animazione alla Mostra. Il primo, diretto da Gitanjali Rao apre la Settimana della Critica, mentre il secondo, in concorso, è l’esordio in un lungometraggio animato per Yonfan, nato in Cina ma residente ad Hong Kong. Entrambi, tra fiaba e colori, sono uno specchio del presente. No 7 Cherry Lane è ambientato ad Hong Kong, negli Anni Sessanta, quando lo stile di vita stava mutando verso un certo materialismo, facendo da bozza a frizioni scoppiate in una crisi drammatica e pericolosa. Il film di Yonfan racconta la storia di Ziming, studente che si ritrova a dividere i suoi sentimenti per la signora Yu, madre esiliata da Taiwan negli anni del Terrore Bianco, e sua figlia Meiling. La cornice? Le rivolte del 1967 che, almeno all’inizio, somigliavano molto a quello che sta accadendo oggi.

«No. 7 Cherry Lane parla soprattutto di me, è la storia di un amore disperato, farcito di ingredienti contraddittori: dentro e fuori, alti e bassi, vizio e virtù, guerra e pace, la bella e la bestia, Est e Ovest. Il tutto mescolato a migliaia di immagini realizzate a mano che costellano l’intera pellicola», spiega Yofan. «È il mio primo tentativo nell’ambito dell’animazione, perché è solo attraverso questa forma d’arte che posso trasmettere il mio sentimento di “desolazione nello splendore”. È la mia lettera d’amore dedicata a Hong Kong e al cinema. Una storia che parla di ieri, oggi e domani. E soprattutto, è un film che parla di liberazione».

Se, in No 7 Cherry Lane, la storia è ambientata a Hong Kong, in Bombay Rose siamo in India, tra le strade di una città tanto affascinate quanto contraddittoria. Ad unire tre storie d’amore, una rosa rossa: una ragazza e un irraggiungibile ragazzo, l’amore tra due donne e quello di una città intera per le effimere star di Bollywood. La regista, Gitanjali Rao, ha realizzato il suo lungometraggio d’esordio in sei anni, definendolo «Un atto d’amore, dipinto fotogramma per fotogramma». «La vita, per gli abitanti di Bombay è una lotta quotidiana per la sopravvivenza. Sono immersi nella privazione, nei senzatetto e nella mancanza di diritti umani fondamentali, e le persone scappano nei cinema per dimenticare la realtà, ha dichiarato, Bollywood, per alcune ore, offre questa fantasia. Ma quando la stessa fantasia inizia a influenzare e sostituire la realtà, l’equilibrio si perde».
Qui il trailer originale di Cherry Lane
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