Sara Scarsella ROMA – Un matrimonio perfetto, una cittadina da cartolina, un segreto sepolto sotto la superficie. Holland, thriller diretto da Mimi Cave e ora in streaming su Prime Video, trasforma un’ambientazione apparentemente idilliaca di una cittadina del Michigan in un labirinto di sospetti e rivelazioni. Al centro della storia? Lei, Nicole Kidman, protagonista e anche produttrice del film, che torna sul grande schermo con un personaggio affascinante quanto complesso affiancata da due uomini: Gael García Bernal e Matthew Macfadyen Durante la conferenza stampa a cui abbiamo partecipato anche noi di Hot Corn, l’attrice ha raccontato cosa l’ha spinta a interpretare questo ruolo, ma anche il suo approccio alla recitazione e l’equilibrio tra controllo e abbandono nell’arte della narrazione.
LA DOPPIA VITA DI NANCY – «Dietro la facciata di moglie devota e madre amorevole, Nancy Vandergroot sente che qualcosa non torna, che non funziona. È una donna forte che ha sempre creduto nel sogno americano, in quell’idea di perfezione da cartolina, ma sotto la superficie cova un’irrequietezza, un desiderio di scoprire la verità a tutti i costi che non la abbandona mai. Da sempre adoro interpretare personaggi che, sotto un’apparente normalità, nascondono una profondità inattesa. Nancy mi ha affascinata proprio per questo».
UN’AMERICA DA SOGNO? – «Quando pensi ai mulini a vento e ai tulipani, non ti viene certo in mente il Michigan come vedete nella cittadina del film, ma ancora una volta è proprio questa ambiguità a rendere l’ambientazione perfetta per un thriller: sembra un luogo da sogno, ma sotto la superficie qualcosa ribolle e anche lo spettatore inizia a capire minuto dopo minuto che non tutto è come sembra…».
IO, ATTRICE E PRODUTTRICE – «Una volta che vado sul nel set come attrice, il mio compito è quello di abbandonarmi completamente alla visione della regista. Mimi (Cave, nda) è la leader, e io sono andata sul set per farmi modellare da lei. Certo, come produttrice ci sono momenti in cui devo intervenire per risolvere problemi – perché in ogni produzione ci sono sempre imprevisti – ma sul set il mio obiettivo è essere un’interprete, non una decision maker. Insomma, è un equilibrio delicato».
IL CORAGGIO DI SPERIMENTARE – «Mi considero un’attrice di carattere, non una star del cinema, non sono una diva. Per me la recitazione è un continuo processo di scoperta e ogni ruolo è un’opportunità per esplorare nuovi aspetti dell’animo umano. E Nancy in Holland mi ha dato la possibilità di lavorare su un’innocenza e una vulnerabilità che non avevo ancora esplorato a fondo. Credo che siamo incredibilmente privilegiati a poter raccontare storie. Ci sono tante persone che non hanno la possibilità di esprimersi artisticamente. Io non lo dò mai per scontato…».
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