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Natalya Vorozhbit: «Bad Roads, l’Ucraina e gli effetti della guerra sulle persone»

Visto alla SIC 35 e ora in sala: la regista racconta la guerra del Donbass, tra amara ironia e le colpe di Putin

Anna Zhurakovskaya
Anna Zhurakovskaya in uno degli episodi di Bad Roads

VENEZIA – Classe 1975, nata a Kiev e cresciuta professionalmente tra Mosca e Londra, Natalya Vorozhbit ha una fortunata carriera da sceneggiatrice alle spalle– suo lo script della serie russa School – tra cinema, TV e teatro. Proprio dalle assi del palcoscenico del Royal Court Theatre di Londra arriva Bad Roads, debutto alla regia della Vorozhbit presentato nel 2020 in concorso alla 35.a edizione della Settimana della Critica e ora in sala. In quell’occasione la regista ci ha parlato del suo film – quanto mai attuale – incentrato su quattro storie ambientate lungo le strade del Donbass in guerra.

Bad Roads in origine era uno spettacolo teatrale. Qual è stata la sfida maggiore nell’adattare il copione in una sceneggiatura per il cinema?

Ho dovuto accorciare il dialogo, inventare più azione e tradurre convenzioni teatrali in un modo di essere più realistico.

Natalya Vorozhbit, regista di Bad Roads
Natalya Vorozhbit, regista di Bad Roads

Il tuo film è un ritratto di cosa significhi essere una donna in tempo di guerra. Quando hai scritto la sceneggiatura, qual era il tuo obiettivo principale?

Il mio obiettivo è principalmente lo studio della natura umana, indipendentemente dal sesso. Negli Stati borderline, la natura umana si manifesta nel modo più chiaro. È interessante vedere quanto velocemente alcune persone perdono la faccia e iniziano a giustificare le loro azioni criminali. Per altri, al contrario, la guerra diventa un palcoscenico per la manifestazione delle loro migliori qualità. La guerra è un test per l’umanità, ci sono più persone deboli in questo mondo e non superano questo test. La guerra così come viene percepita dalle donne è davvero il fulcro delle mie storie. Molte donne sono affascinate dalla guerra, la romanticizzano all’inizio, alcune guardano alla guerra alla ricerca del brivido. In effetti, da nessun’altra parte puoi sperimentare e amare così intensamente come in guerra, in nessun altro posto puoi sentire così tanto l’eroico pathos e la necessità di salvare le persone dal loro destino. Crudeltà e brutalità sono anche sessuali in una certa misura. Ma i limiti del comportamento civile sono superati molto rapidamente, e da lì iniziano il male e il dolore irreparabili. Una persona che ha vissuto la guerra è irrimediabilmente deformata. Volevo mostrare questo processo.

Una scena di Bad Roads
Una scena di Bad Roads

Il film è attraversato da una comicità amara e momenti di puro dramma. Come hai bilanciato questi due elementi?

È il mio registro preferito e lo uso in tutti i miei lavori. Provo sempre a catturare l’ambiguità e usare l’ironia anche nelle storie più difficili. Quando si parla di cose spaventose solo in modo spaventoso, si ribadisce solo l’evidente. Ho scritto un’opera teatrale sull’Holodomor in Ucraina durante la quale, secondo varie stime, dai 6 agli 11 milioni di ucraini sono morti. Durante tutta l’opera ho inserito battute e questo ne ha permesso la riuscita. Il puro dramma tiene lo spettatore per la gola tutto il tempo, lo sopprime. La commedia amara, al contrario, lo eccita, gli ricorda che non sta accadendo a lui, gli dà la diistanza e quindi la capacità di pensare in modo critico. È una sorta di salvezza per lo spettatore.

Maryna Klimova in Bad Roads
Maryna Klimova in Bad Roads

La guerra in Donbass è ancora in corso. Quale tipo di reazione e riflessione speri che il tuo film susciti?

Con Bad Roads voglio spaventare coloro che pensano che questa guerra sia molto lontana da loro e non li riguardi. La guerra è vicina, non sei mai pronto. Voglio ricordargli che questa è una sfortuna comune e non una competizione di altri team di persone per cui fare il tifo o meno. La guerra in Ucraina è uscita dall’agenda globale mentre, di fatto, continua. Vorrei ricordare al mondo i crimini di Putin in Ucraina, perché molti preferiscono dimenticare o chiudere un occhio per ragioni economiche o di altro tipo.

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Qui il trailer di Bad Roads:

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