ROMA – Una creatura fuori dal tempo. Una cantante che non canta, ma fischia. Un personaggio che vive dentro i suoi video come una creatura cinematografica. Ma chi è Molly Lewis? Un’artista australiana da anni trapiantata a Los Angeles, un genio che in tempi mediocri ha deciso di fare una cosa folle: fischiare. Dopo aver prestato voce e fischio l’anno scorso alla colonna sonora di Barbie e a Mark Ronson (uno che se ne intende), la Lewis ha da poco pubblicato il primo album, On The Lips, da cui ha tratto un singolo, Lounge Lizard, con un video ispirato a un cult del 1956 come Gangster cerca moglie con Jayne Mansfield e Julie London. La sua musica non è solo suono, ma un viaggio nel tempo, tra la Hollywood degli anni Cinquanta, l’exotica di Les Baxter e Esquivel. Noi di Hot Corn abbiamo raggiunta Lewis per farci raccontare le sue passioni e i suoi riferimenti.
IL FISCHIO – «Da dove viene il mio fischio? Credo ci sia la possibilità che mi sia successo qualcosa nel grembo materno, mentre mia madre, una music supervisor, stava scegliendo un pezzo da qualche catalogo. Oppure forse qualcosa è cambiato nel mio cervello, quando ancora ero neonata, la prima volta che ho sentito i primi cinguettii di un uccellino. Oppure la storia d’origine di questa eroina fischiatrice potrebbe essere quel momento a casa di un mago a Los Angeles, quando un pappagallo grigio africano mi ha dato un bacio sulle labbra. Sto scherzando, ovviamente. In verità non c’è un momento preciso in cui ho deciso di fischiare, eppure questa è inevitabilmente la domanda che mi viene posta più spesso. È qualcosa che fa parte della mia vita da quanto riesco a ricordare…».
I FILM DEL CUORE – «Ah, questa è una domanda impossibile. Amo il cinema talmente che non saprei da dove cominciare. Senza dubbio Barry Lyndon di Stanley Kubrick rimane uno dei migliori film che abbia mai visto. Poi ci metto La doppia vita di Veronica di Kieslowski e La cronaca di Hellstrom, che forse non conoscete, ma che è un documentario datato 1977 che contiene una meravigliosa colonna sonora di Lalo Schifrin. Poi nell’elenco metto Blow Out di Brian De Palma, perché ha uno dei miei finali preferiti, quindi Gloria di John Cassavetes con la grande Gena Rowlands. Aggiungo poi Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante di Peter Greenaway e La guerra del fuoco di Jean-Jacques Annaud, uno dei migliori film sugli uomini delle caverne mai prodotti (ma perché ce ne sono così pochi?). Un altro? Testimone d’accusa di Billy Wilder, perché amo i film da tribunale e chiudo con Lone Wolf and Cub: Sword of Vengeance, il mio film di samurai preferito…».
I MIEI VIDEO – «La parte estetica della mia musica è molto importante. La musica e il cinema sono intrecciati anche perché gran parte della musica che ascolto proviene dalle colonne sonore e, in alcuni casi, posso tranquillamente amare una colonna sonora senza aver visto il film. Quindi, l’elemento visivo rimane sempre importante, anche se invisibile. C’è qualcosa nel sapere che la musica è stata creata per delle immagini che credo cambi totalmente il modo in cui ascolti e immagini. Quando scrivo la mia musica, penso sempre al tipo di immagini cinematografiche a cui potrebbe corrispondere, che poi venga realizzato un video musicale o meno…».
I MIEI COMPOSITORI PREFERITI – «Ho un profondo amore per i vostri compositori, penso a Piero Umiliani, Alessandro Alessandroni, Ennio Morricone o Piero Piccioni. Il fischio di Alessandroni è stato incorporato in alcune colonne sonore in un modo che mi ha sempre ispirato. È stata la prima volta che ho sentito il fischio usato come uno strumento, cosa che mi ha spinto a scoprire di più su quella musica influenzando enormemente le mie creazioni. Poi dico i temi di John Barry, in particolare cose come We Have All the Time in the World e You Only Live Twice. Dico anche Henry Mancini, per i suoi pezzi incredibilmente creativi, divertenti e ricchi, da Lujon a Champagne and Quail de La pantera rosa. E poi Howard Shore, perché la sua colonna sonora per Il Signore degli Anelli è stata la prima di cui mi sono innamorata. Gli scrissi anche una lettera quando avevo dodici anni per esprimere la mia gratitudine per la sua musica. Potrei ascoltare quella musica all’infinito».
IL REGISTA CON CUI VORREI LAVORARE – «Probabilmente David Lynch oppure Quentin Tarantino, perché credo che la mia musica potrebbe trovare un luogo adatto nei loro universi cinematografici, avrebbe un senso. Il film che porterei su un’isola deserta? Dunque, mio padre Mark è un documentarista e mia madre ha fatto la selezione musicale di tutti i suoi film quindi credo porterei uno dei suoi titoli, Animalicous, del 1999. Perché è un’opera divertente, piuttosto strana e perché – in fondo – sarebbe come avere i miei genitori sull’isola con me…».
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- VIDEO | Qui il video di Lounge Lizard di Molly Lewis:
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