ROMA – «Se mettere in scena questa serie è stato liberatorio? Molto. E da tanti punti di vista. Si poteva fare ironia, autoironia, citazioni. Mi sentivo molto libera perché c’era un sentimento di stima e amore verso il lavoro degli altri diffuso. Non mi sento di prendere in giro nessuno nel momento in cui cito o faccio delle battute. Perché la base da cui siamo partiti tutti è quella di fare una celebrazione complessiva della nostra industria che si prende in giro da sola». Lisa Nur Sultan racconta a Hot Corn com’è stato lavorare alla sceneggiatura di Call My Agent – Italia, la serie adattamento della francese Dix pour cent ora su Sky e NOW. Al suo fianco Luca Ribuoli, regista della serie, che ci ha parlato dell’empatia che si crea con i personaggi. «Abbiamo cercato di renderli più umani possibili. Sono la conferma che il cinema si fa grazie a dei meccanismi di sincerità. È un patto che tu fai con il cinema. Di qualunque settore tu faccia parte, il sogno rimane ed è il motivo per cui tu ti danni. E loro sono un’anima molto precisa di questa macchina che quasi non si rende conto di quello che gode ma partecipa al meccanismo di finzione».
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La video intervista per Call My Agent – Italia è di Manuela Santacatterina:
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