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Londra e la necessità della luce

Lumière, un festival che ricorda l’importanza della luce. Soprattutto nell’ora più buia…

LONDRA Lumière, il più importante light festival britannico, ha acceso le strade della capitale la scorsa settimana. Alla seconda edizione gratuita e all’aperto ha messo in mostra i più rappresentativi monumenti di Londra e ha portato milioni di persone in strada a osservare le opere mozzafiato di cinquanta artisti di tutto il mondo. C’è un rapporto intrinseco tra Londra e il suo caratteristico scintillante skyline e, soprattutto di notte, non è da meno la vibrante gratificazione estetica degli edifici che si specchiano nel Tamigi. Il modo in cui le luci giocano con il fiume sinuoso ha ispirato nei secoli molti capolavori dell’impressionismo, tra la Royal Opera House e il Big Ben.

Nonostante J.M.W Turner catturi l’essenza di Londra attraverso lo straordinario uso delle luci sull’acqua, spesso c’è bisogno di un artista straniero per mettere in risalto la vera bellezza, personaggi come Claude Monet e Joan Abello hanno guardato la capitale con un diverso sguardo; una prospettiva straniera arricchita da un affettuoso romanticismo verso Londra e il suo alone di mistero. La luce può significare molto: quando le città nel mondo vengo colpite da attacchi terroristici, il nostro modo di solidarizzare è quello di illuminare edifici famosi con i colori della bandiera del Paese colpito, un pò come fecero i tedeschi quando proiettarono la bandiera del Regno Unito sulla porta di Brandeburgo.

Tuttavia ultimamente le luci non si sono solo accese, Piccadilly Circus è stata spenta per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale per lavori di restauro. Come potete immaginare, dalla riapertura, è più luccicante e intensa che mai. Un pò come a Hollywood. A Hollywood c’è una severa luce che brilla più lucente che mai – ed è una luce che brilla sull’intera industria, soprattutto da quando ci siamo inequivocabilmente resi conto del sessismo profondamente radicato che inquina un meraviglioso mezzo di comunicazione in seguito ad una serie di accuse di violenza sessuale e della disparità di retribuzione tra attori e attrici.

Spesso la luce può essere usata per mostrare la bellezza intrinseca, come è successo a Londra la settimana scorsa. Può anche essere un mezzo per scoprire dei segreti, bui e inquietanti. Movimenti come #MeToo o #TimesUp sono importanti, potenti e basilari e mentre non si può cambiare il passato, probabilmente possiamo migliorare il futuro usando lo stesso senso di sfida e solidarietà che la luce può fornire, cercando un futuro migliore dove ci potrà essere una luce alla fine del tunnel. In un certo senso siamo in linea con uno dei film che ha ricevuto più nomination agli Oscar: probabilmente questa è L’ora più buia di Hollywood. E l’unico modo per fuggire le tenebre è accendere la luce.

Traduzione di Marina Galeoni

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