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I’m Mariam Bin Laden | Se un documentario racconta la vita della nipote di Osama

Lo zio? Non lo ha conosciuto e del suo cognome non si vergogna. Anzi, la missione è aiutare gli altri

Mariam Bin Laden

MILANO – Ore di allenamento estenuante. La solitudine di chi può contare solo sulle proprie forze per farcela. Il valore di un’impresa che cambia la tua vita e quella degli altri. C’è tutto questo e molto di più in I’m Mariam Bin Laden – O come il nuoto di fondo ha cambiato la mia vita di Vito Robbiani presentato al Festival Visioni dal mondo a Milano. Il documentario svela la straordinaria quotidianità di Mariam: dentista, atleta da record e filantropa, prima donna saudita ad aver terminato la gara di nuoto dei Dardanelli. La prima atleta che ha percorso 101 miglia tra Oxford e Londra lungo il Tamigi. Ha attraversato la Manica in nuoto assistito e ha percorso i 24 Km del Canale di Dubai. Una donna volitiva, forte e determinata, abituata a combattere contro i propri limiti, nonostante quel cognome. «Osama era il fratellastro di mio padre», ci racconta Mariam che però poi aggiunge con orgoglio: «Se hai un obiettivo nella vita, puoi raggiungerlo nonostante tutte le difficoltà».

Mariam Bin Laden in una pausa durante gli allenamenti

Ha un cognome molto importante e tristemente famoso. Come convive con la pesante eredità di chiamarsi Bin Laden?
«È il mio nome. Non posso e non voglio cambiarlo. Mi ricorda mio nonno, un grande lavoratore e un filantropo. Il documentario parla di me come persona. Sì, ho un cognome importante, ma non c’è nient’altro: sono solo una nuotatrice che ha seguito la propria passione, non soltanto per soddisfare se stessa, ma anche per supportare le altre persone, gli orfani e chi ne ha bisogno».

Il “backstage” del documentario

Non ha paura che le persone la giudichino?
«No. Se la gente mi giudica male, io non ci presto attenzione».

Perché ha deciso di raccontarsi in questo documentario?
«Voglio incoraggiare chiunque abbia un obbiettivo. Sono una dentista per professione, ma ho deciso di nuotare per realizzare il sogno che coltivavo fin da quando ero una bambina di 11 anni».

Mariam in allenamento

Lei ha segnato dei record incredibili. Dove trova la forza per affrontare tutto questo?
«All’inizio non avrei mai pensato che fosse così difficile, ma bisogna allenarsi anche per essere disciplinati! Devi dedicare tutto il tuo tempo e tutta te stessa. Ora sto già lavorando alla mia prossima sfida. Qualcosa di importante ma top secret».

Qui il trailer originale di I’m Mariam Bin Laden

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