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Il calcio, Stefano Accorsi e quel talento alla Zaniolo: Il Campione è già un caso

Un grande cast, la Roma, una storia di sport. Perché aspettiamo il film di Leonardo D’Agostini

Quante volte, guardando il trailer di una di quelle storie di cuore e sport del cinema americano che vi raccontiamo spesso su SportCorn, ci siamo chiesti: ma perché non riuscire a produrre anche in Italia un film così, tornando magari ad un cinema di genere che manca completamente? Basterebbe già la risposta a questa domanda dunque a rendere Il Campione di Leonardo D’Agostini – in uscita per 01 il prossimo 18 aprile – uno dei titoli più attesi della stagione da noi di Hot Corn. Anche perché, dietro la vicenda del film e dietro la figura di quel calciatore giovane, bravo e viziato, si nasconde una sorta di coming-of-age nostrano sullo sfondo dello sport più amato dagli italiani. Più che semplice calcio, quasi un’ossessione. Più che semplice sport, quasi una religione.

il campione
Stefano Accorsi e Andrea Carpenzano nel film.

Allora, ecco la alla storia: Ferro (Andrea Carpenzano) è una vera e propria rockstar del calcio, il classico genio e sregolatezza, un fuoriclasse che non ama le regole, una via di mezzo tra Totti, Cassano e Zaniolo. All’ennesima bravata però, la società per cui gioca – la Roma, in questo caso, squadra e città perfette, con la loro passione – decide di metterlo alle corde: o si mette a studiare oppure il campo non lo vedrà più. Gli viene affiancato un professore (Stefano Accorsi) che lo accompagnerà verso la scoperta di se, tra rabbia e paura. Trama e trailer efficaci, scene di campo altrettanto, con la maglietta giallorossa di Ferro a svettare nell’area della Sampdoria.

“Con il numero 24, Christian… Ferro!”

Nel ruolo di Christian Ferro, con il numero 24 sulle spalle come Alessandro Florenzi, ecco Andrea Carpenzano. Giovane (classe ’95) e bravissimo, visto in 48 Ore Fuori di Claudio Amendola, eccezionale in Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, al fianco di un gigante come Giuliano Montaldo, e rivelazione ne La terra dell’abbastanza dei D’Innocenzo. Con lui ecco Accorsi, già idealmente perfetto per la parte, che pensate un po’, ritrova Anita Caprioli, a diciotto anni da un’altra storia di vita e calcio, quel cult che fu Santa Maradona. Con loro, nel ruolo del presidente, un altro grande interprete: Massimo Popolizio.

Un momento de Il Campione.

Se, alla regia, c’è un esordiente, la produzione è di quelle forti: Rai Cinema con Groenlandia, in associazione con 3 Marys Entertainment, oltre a Matteo Rovere e Sydney Sibilia, autori e registi che, grazie a Il Primo Re o Veloce Come Il Vento, oltre alla trilogia di Smetto Quando Voglio, hanno capito che anche in Italia si può fare un cinema diverso. Sceneggiatura firmata da Giulia Steigerwalt (Moglie e Marito, Croce e Delizia), insieme ad un’altra brava penna come Antonella Lattanzi, già sceneggiatrice di un altro bel film come Fiore di Claudio Giovannesi. E poi c’è, cornice e leitmotiv de Il Campione, il calcio. Amore, tormento, estasi per milioni di appassionati. Adesso, anche (e finalmente) protagonista in un film italiano, che rischia di essere uno dei casi dell’anno.

  • Qui potete la video intervista ai protagonisti:

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