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Dall’orlo dell’oblio a una rinascita da Oscar | La seconda vita di Mel Gibson

Sembrava finita, invece Fuori controllo, nel 2010, fu il film di un ritorno che nessuno aspettava più

Mel Gibson in una scena di Fuori controllo.

MILANO – Quando ormai sembrava finita, fu il vecchio amico sceneggiatore William Monahan a chiamarlo. Erano trascorsi sei anni dall’ultimo film e la carriera di Mel Gibson era al punto più basso dopo le accuse della moglie Oksana Grigorieva. Sembrava la fine, in realtà quel film era solo il nuovo inizio per una rinascita in puro stile hollywoodiano, con Gibson che venne ingaggiato da Martin Campbell per il ruolo del detective in Fuori controllo e nel giro di pochi anni sarebbe finito poi sul palco del Dolby nel 2017 con le sei nomination all’Oscar per il quinto film da regista, La battaglia di Hacksaw Ridge, con Andrew Garfield nei panni del primo obiettore di coscienza dell’esercito americano. Nessuno poteva prevederlo.

Mel Gibson sul set de La battaglia di Hacksaw Ridge con Andrew Garfield.

Un colpo a effetto che in realtà fu solo l’ennesima svolta di un uomo capace di tutto e del suo contrario, un divo dai mille eccessi e dai nove figli (l’ultimo nato due anni fa) che oggi, a 73 anni compiuti, ha anche saputo ridersi addosso con Daddy’s Home 2 (la copia con Mark Wahlberg è esilarante, riscopritela) e nel futuro lo rivedremo in chiave divertente in Boss Level. Eppure, nonostante la folle traiettoria a tratti autolesionista, della grandezza attoriale di Gibson nessuno ha mai dubitato e se qualcuno ancora nutre delle perplessità si vada subito a ripescare quel piccolo trattato sulla depressione che era Mr. Beaver diretto dall’amica Jodie Foster, novanta minuti di pura bravura in cui l’attore duetta con un castoro di pezza.

Mel Gibson e il castoro nel sottovalutato Mr. Beaver.

A quarant’anni da Interceptor fa così un certo effetto ripercorrere la strada di Gibson, raro esempio di divo capace di girare blockbuster e film da da Oscar, capace di cameo in B-movies e ruoli in film diretti da autori come Peter Weir, Wim Wenders, addirittura Zeffirelli, in bilico tra Arma letale e Un anno vissuto pericolosamente. Ma non solo, perché se con i cinque Oscar di Braveheart si è prenotato un posto nell’Olimpo di Hollywood, in pochi hanno sottolineato anche la sua forza comica che già si intuiva ai tempi dei duetti comici con Joe Pesci nella saga letale.

Mel Gibson in Dragged Across Concrete.

Archiviato il notevole noir moderno Dragged Across Concrete (e in attesa che esca anche in Italia), la verità è che Gibson vale sempre il prezzo del biglietto, anche quando il film non è un capolavoro, anche quando lui è palesemente più grande della pellicola in cui è contenuto. Rivedetelo in Fuori controllo, detective della polizia di Boston, vendicatore per caso proprio come Martin Riggs, un uomo che cerca giustizia per provare a soffocare il dolore. Caro, vecchio, Mel.

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