ROMA – «C’è bisogno di rendere strutturale l’errore, di renderlo parte di un processo di crescita. Non può essere escluso così come non possono essere esclusi i difetti delle persone in un mondo in cui tutti si rappresentano al loro meglio sempre. C’è una vita vera e poi c’è una vita rappresentata in cui, attraverso i social ci si proietta all’esterno sempre al meglio». Fabio De Luigi racconta a Hot Corn E noi come stronzi rimanemmo a guardare – il 29 novembre su Sky -, presentato come Evento Speciale alla Festa del Cinema di Roma e liberamente ispirato a Candido e la tecnologia del collettivo i Diavoli in cui interpreta Arturo, manager rampante che, senza sospettarlo, introduce l’algoritmo che lo renderà superfluo nella sua azienda. Per non rimanere anche senza un tetto si adatterà a lavorare come rider per la multinazionale FUUBER. L’unica consolazione alla sua solitudine è Stella, un ologramma nato da una app interpretata da Ilenia Pastorelli. «Non amo molto il telefono, non ci sono legata. Anche con i social ho uno strano rapporto. Credo che bisogna avere un talento per raccontare la propria vita…».
La video intervista è a cura di Manuela Santacatterina:
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