Martina Barone ROMA – Per costruire il nuovo, bisogna sempre fare affidamento sul passato. È quello che sceglie di fare anche Apple TV+ che al lancio della sua piattaforma streaming ha reso disponibile tra le sue produzioni originali una serie ispirata alla vita della poetessa Emily Dickinson. Dall’ideatrice Alena Smith, già nome dietro The Newsroom e The Affair, Dickinson si attesta come uno dei titoli di punta del catalogo, affiancato dal trio Aniston-Witherspoon-Carell per The Morning Show, Jason Momoa in See e da For Alla Mankind, serie con protagonista Joel Kinnaman ambientata nello spazio.
Ma chi era Emily Dickinson? E cosa dobbiamo aspettarci dalla serie? Nata e cresciuta nelle ristrettezze puritane di una famiglia borghese del Massachusetts, la poetessa sviluppa fin da giovanissima l’indole ribelle che la renderà un simbolo per intere generazioni. Il suo rifiutare le costrizioni maschiliste, che vedevano donne dotate di particolare brillantezza rilegate al solo ruolo di insegnante come unico mestiere grazie al quale rifiutare matrimoni forzati, la portarono a un isolamento dalla società che la Dickinson condusse fino al giorno della sua morte nella stessa casa in cui era nata.
È, dunque, quest’animo ribelle seppur isolato ad aver alimentato racconti, film e serie tv, che prendono ispirazione dai testi di quella donna che perseguiva con fede un’unica missione: scrivere poesie. Una figura che negli ultimi anni è stata protagonista fi numerosi film. Come A Quiet Passion di Terence Davies, nel 2016, dove a vestire gli abiti della scrittrice troviamo Cynthia Nixon, l’ex Miranda di Sex and the City. Nell’esplorare quell’arte che sarà la sua ragione di vita, il film mostra, al contempo, le regole e la reclusione alle quali la poetessa obbligò a se stessa: dal vestire solo con abiti bianchi in segno di purezza alla volontà di relazionarsi esclusivamente con componenti della propria famiglia.
Del 2018 è, invece, Wild Nights with Emily. Una commedia biografica scritta e diretta da Madeleine Olnek che prende il titolo da una delle poesie più celebri di Emily Dickinson e incentrata sulla relazione tra la scrittrice – qui con il volto di Molly Shannon – e Susan Gilbert (Susan Ziegler), cercando di scrollare di dosso dalla poetessa quel mito legato alla solitudine che da sempre ha accompagnato il suo nome. Ed ora, a mostrarne il lato più stravagante e trasgressivo della Dickinson, ci pensa proprio la serie targata Apple, in cui a interpretare il ruolo della scrittrice troviamo la giovane Hailee Steinfeld che, dalla nomination all’Oscar per Il Grinta dei fratelli Coen, non ne ha sbagliata una.
Alla regia David Gordon Green che, dopo l’ultimo capitolo della saga di Halloween, torna dietro la macchina da presa per Dickinson. Una serie incentrata sull’ambizione di una Emily nel fiore degli anni, in estrema lotta con una società basata su principi sessisti e patriarcali. Uno show sulle condizioni della figura femminilità nella famiglia e nella società di quell’epoca, di cui gli sceneggiatori metteranno a nudo ristrettezze e limiti. Il tutto, però, con un tono così moderno da stuzzicare l’interesse degli spettatori che potranno lasciarsi conquistare dal carattere rivoluzionario della sua protagonista. Ieri come oggi.
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Qui il trailer ufficiale di Dickinson:
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