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Dal Cremlino a Hollywood | Passato e attualità in scena al Riviera Film Festival

Dal ricordo di Michael Curtiz a Yalitza Aparicio: le sorprese della terza edizione del festival

Un momento della serata di apertura del RIFF. Foto di Nicola Bottinelli.

SESTRI LEVANTE – Dopo la folgorazione di Curtiz, un piccolo classico moderno sulla figura di uno degli autori dimenticati del Novecento (Michael Curtiz, il regista di Casablanca) che speriamo qualcuno porti in sala anche in Italia, al Riviera Film Festival si alternano incontri e visioni, tra un divertito e divertente Maurizio De Giovanni che racconta la sua passione per Stanley Kubrick e per i film tratti da Stephen King (Il miglio verde e Le ali della libertà) e J. Miles Dale, produttore di Del Toro e de La forma dell’acqua, che gironzola tra proiezioni e salette. E non solo: a un certo punto, spunta Yalitza Aparicio, la divina di Roma qui in veste di giurata, che ammira il golfo dalla terrazza del Vis à Vis, l’hotel che la ospita.

Un meraviglioso Ferenc Lengyel nei panni di Michael Curtiz.

Un piccolo festival con grandi personaggi, una terza edizione che punta sempre sulla qualità, non solo sui film (vi abbiamo già segnalato anche The Heart), ma anche nella sezione documentari, tutta da scoprire: oltre a Chasing The Thunder, ecco anche il notevole Active Measures di Jack Bryan, un’opera impressionante che documenta minuziosamente tutti i legami di Donald Trump con Putin, tesi sostenuta da decine di interviste, filmati e documenti ufficiali. Alla fine sembra quasi un film di Bond diretto da Oliver Stone, con villain e mafiosi, ma soprattutto una figura da cinema puro: l’ambiguo Paul Manafort, uomo che scompare e riappare continuamente negli ultimi trent’anni di politica americana, tra il Kenya a l’Ucraina. Un inedito che speriamo trovi una distribuzione.

Strani amici: Putin e Trump in Active Measures.

Dopo Hollywood vista da Budapest e un inquietante Cremlino americano, il terzo titolo della giornata viene invece dalla Spagna ed è un’altra sorpresa, questa volta una divertente commedia: Mi querida cofradía, titolo originale per Hopelessly Devout di Marta Díaz de Lope Díaz, con una veterana come Gloria Muñoz che cerca di diventare la prima presidente donna di una rigida confraternita religiosa nel Sud della Spagna. Si ride e si pensa. L’altro colpo di fulmine viene dalla Francia, diretto da un ragazzo di nemmeno vent’anni già ribattezzato come il nuovo Xavier Dolan: si chiama Nathan Ambrosioni e il suo Paper Flags è già destinato futura gloria. Guardate il trailer e capirete:

 

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