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Da Okinawa a Full Metal Jacket: è morto il Sergente Hartman

R. Lee Ermey aveva 74 anni e grazie al ruolo nel cult di Stanley Kubrick era diventato un’icona assoluta

La svolta, se vogliamo chiamarla così, arrivò nel 1961, quando un giudice gli impose una scelta molto precisa: «O il carcere duro oppure la vita militare. A te la scelta, ragazzo». E la decisione non tardò ad arrivare trasformando la vita di Ronald Lee Ermey in arte R. Lee Ermey – nato in Kansas nel 1944 e scomparso all’età di 74 anni – in quella di un film. Attore dalla lunga e variegata filmografia, ma anche valoroso marine che aveva prestato servizio in Vietnam e a Okinawa, Ermey iniziò la carriera militare per evitare la galera in seguito a una lunga sfilza di reati: «Ero un furfante, un rompiscatole rissoso, dalla lunga sequela di arresti». L’annuncio della sua scomparsa – arrivata in seguito ad una polmonite – l’ha data il suo manager Bill Rogin su Twitter, facendoci subito tornare alla memoria il suo leggendario Sergente Maggiore Hartman in Full Metal Jacket.

R. Lee Ermey in una scena di Full Metal Jacket, 1987.

Eppure al cinema R. Lee Ermey ci era arrivato per caso, quando si era trovato davanti ad un altro bivio una volta chiusa la carriera militare. Decise di tentare, provando a interpretare proprio il ruolo che nella vita già gli era riuscito bene. Dopo l’esordio in un piccolo film di guerra sul Vietnam (The Boys in Company “C”), e la comparsa – ma senza essere accreditato – in Apocalypse Now, la svolta arrivò nel 1987 grazie al bastardo Sergente Hartman di Full Metal Jacket. Quel ruolo gli valse non solo una nomination ai Golden Globes, ma anche la benedizione dello stesso Stanley Kubrick che lo definì «un grandissimo interprete». Impossibile citare tutti i momenti cult di Hartman, dagli insulti a Palla di Lardo alla morte in bagno.

In Seven di David Fincher. Era il 1995.

Dopo Full Metal Jacket, Ermey continuò la sua nuova vita: eccolo nei panni del sindaco Tilman in Mississipi Burning, poi generale per Toy Soldiers, nonché il capitano di polizia in Seven e il folle sceriffo Hoyt nel remake di Non Aprite Quella Porta. Ma anche tanto doppiaggio: da I Griffin a I Simpson, arrivando – e non poteva essere altrimenti – a prestare la voce al sergente (di plastica) della saga di Toy Story. Insomma, da uno dei più spregevoli ruoli del cinema fino alla voce di un soldatino di plastica animato: l’inattesa vita di un uomo che non finì mai di sorprenderci. «Tutto chiaro, luridissimi vermi?».

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