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Berlinale: i magnifici 7 scelti da Hot Corn

Da Museo a 7 Days in Entebbe: i film più importanti che vedremo al Festival

Dov’eravamo rimasti? All’Orso d’oro a Corpo e anima di Ildikó Enyedi – ora in cinquina come miglior film straniero all’Oscar – e a quello per la sceneggiatura a Sebastián Lelio e Gonzalo Maza per Una donna fantastica, altro titolo candidato dall’Academy. Adesso la Berlinale riparte e dal 15 fino al 25 febbraio vedremo passare a Potsdamer Platz non solo divi e grandi nomi, ma anche (e soprattutto) il futuro del cinema, i grandi autori di domani e le scene più fertili del momento.

Noi di Hot Corn abbiamo esaminato attentamente il programma del Festival, cercando di capire quali saranno i titoli destinati a gloria futura, ovviamente senza dimenticare Wes Anderson e il suo nuovo azzardo, L’isola dei cani, che aprirà la Berlinale e che poi arriverà in sala a maggio in Italia.

 

#1 – 7 DAYS IN ENTEBBE di José Padilha

Daniel Brühl e Rosamund Pike in 7 Days in Entebbe.

Padilha è un frequentatore assiduo di Berlino e questa volta in 7 Days in Entebbe porta Daniel Brühl e un’irriconoscibile Rosamund Pike dentro una storia vera, quella del dirottamento di un aereo della Air France avvenuto nell’estate del 1976. Il volo, partito da Tel Aviv e diretto a Parigi, venne dirottato, nell’aeroporto di Entebbe, città ugandese, per chiedere la liberazione di dodici palestinesi imprigionati in Israele. Nel cast anche Eddie Marsan.

 

#2 – UNSANE di Steven Soderbergh

Claire Foy in una scena di Unsane.

Lascia o non lascia? E per fortuna che Steven Soderbergh qualche anno fa disse che voleva mollare tutto. Da quel momento si è imbarcato in una lunga serie di progetti. A Berlino porta Unsane, thriller psicologico con Claire Foy che, dopo The Crown e prima di Lisbeth Salander – interpreta una donna perseguitata da un uomo del suo passato. Intrigante.

 

#3 THE LOOMING TOWER di Craig Zisk e Michael Slovis

Jeff Daniels e Tahar Rahim in The Looming Tower.

Non un film, ma una serie che andrà poi in onda su Hulu. The Looming Tower è basata sul libro di Lawrence Wright, Le altissime torri. Come al-Qaeda giunse all’11 settembre, in Italia edito da Adelphi. Grande cast – Tahar Rahim, Jeff Daniels, il sempre sottovalutato Peter Sarsgaard e Michael Stuhlbarg – per dieci puntate in cui si racconta come la rivalità tra FBI e CIA possa aver influito sulla tragedia delle Twin Towers. Polemiche in vista.

 

#4 L’ISOLA DEI CANI di Wes Anderson

Alla ricerca del cane perduto: una scena de L’isola dei cani.

Ve ne abbiamo già parlato qui, ma ora si fa sul serio: L’isola dei cani aprirà ufficialmente la Berlinale, nuova sfida animata di Wes Anderson a quattro anni da Grand Budapest Hotel, con cui ricevette nove nomination all’Oscar e vinse quattro statuette, e a quasi dieci dall’esperimento simile di Fantastic Mr. Fox, nel 2009. Wes Anderson style all’ennesima potenza, tra reale, poesia e assurdità.

 

#5 FIGLIA MIA di Laura Bispuri

La piccola SaraCasu con AlbaRohrwacher e ValeriaGolino.

Non inseriamo nei magnifici sette di Berlino né Damsel con Robert Pattinson né Don’t Worry, He Won’t Get Far on Foot con Joaquin Phoenix perché in realtà sono già stati presentati al Sundance e ve ne abbiamo parlato qui. Impossibile però non citare l’unica italiana in concorso, Laura Bispuri e Figlia mia, con Valeria Golino, Alba Rohrwacher e una bambina divisa tra due madri. Sarà la sorpresa del festival? Speriamo, perché la regista romana è una promessa già mantenuta.

 

#6 MUSEO di Alonso Ruizpalacios

La scena messicana va tenuta d’occhio costantemente visti gli exploit degli ultimi dieci anni a Hollywood (leggi Iñárritu, Cuaron, del Toro) così ecco in concorso Museo con Gael García Bernal diretto dal regista di Güeros in uno strano heist movie su un furto al museo di Città del Messico.

Gael García Bernal in un momento di Museo.

 

#7 THE HAPPY PRINCE di Rupert Everett

Molti i titoli che dobbiamo lasciare fuori (attenzione a La prière di Cédric Kahn e al ritorno di Lav Diaz), ma citazione d’obbligo per Il principe felice di Oscar Wilde riletto da Rupert Everett affiancato da Colin Firth, Emily Watson, Tom Wilkinson e addirittura da una ritrovata Béatrice Dalle. Everett si è già cimentato con Wilde, chissà che questa volta non gli riesca l’impresa.

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