MILANO – As I Was Moving Ahead Occasionally I Saw Brief Glimpses of Beauty è costantemente pervaso da due frasi, una bugia e una verità: «Non succede nulla in questo film» e «Questo è un film politico». La prima è falsa perché il documentario di quasi cinque ore di Jonas Mekas (che potete vedere su RaiPlay) – anche se non ha una struttura, un climax, un inizio e una fine – racchiude dentro sé stesso l’essenza del concetto di totalità (come può un’immagine, un frame, un viso non raccontare nulla?); la seconda è estremamente reale perché spesso fare politica nel cinema significa semplicemente inquadrare, riprendere e lasciare che la macchina da presa catturi uno spicchio del tempo e dello spazio.

Nei primi istanti Mekas si confessa, getta le carte sul tavolo, comunica a chi lo guarda la forma di quello che verrà proiettato: «Non sono mai stato capace di dare un senso a tutto, cosa significa tutto questo. Così, quando ora ho iniziato a mettere tutti questi rulli di pellicola insieme la mia prima idea era di organizzarli in ordine cronologico, ma poi ho rinunciato e ho cominciato a metterli insieme a caso, nell’ordine in cui li ho trovati sullo scaffale, perché davvero non so quale sia la collocazione di ogni pezzo della mia vita. C’è così un certo ordine che io non comprendo veramente, così come non ho mai compreso la vita intorno a me».

As I Was Moving Ahead Occasionally I Saw Brief Glimpses of Beauty non è altro che l’epopea personale di Jonas Mekas, regista e poeta e critico lituano e figura fondamentale per il cinema sperimentale e underground americano; un lunghissimo viaggio tra frammenti e sprazzi di vita quotidiana, le passeggiate per Central Park, l’intimità con la compagna Hollis, la nascita e la crescita dei figli Oona e Sebastian, i loro pianti, i saggi di danza, la comunione, le risate in Provenza e in Italia, il temporale, il tramonto. E Jonas Mekas accompagna lo spettatore, gli parla, anche lui pensa e guarda e ricorda. Riflette ad alta voce su cosa sia la bellezza, la felicità, lo scorrere del tempo e costruendo, a ogni capitolo che scorre, la consapevolezza di aver vissuto attimi reali di Paradiso, di essere già stato in un luogo oltre la realtà.

È dentro il nulla che Mekas riesce a scovare il tutto, il significato di quello che ha vissuto, filmato, racchiuso dentro una Bolex acquistata poco dopo l’arrivo in America dopo otto mesi in un campo di concentramento insieme al fratello. Una serata con gli amici, raccogliere le fragole insieme ai figli, il sole che sprofonda nel mare, la noia, la ripetizione, guardarsi allo specchio e chiedersi chi sei? sono frammenti essenziali, i veri momenti da assaporare e godersi dentro un marasma pervaso troppo spesso da rumore pervasivo e inutile, da eventi che si mostrano giganteschi ma che in realtà non significano niente.

E la vera potenza di As I Was Moving Ahead Occasionally I Saw Brief Glimpses of Beauty è la capacità di trasformarsi da un viaggio personale a un viaggio universale, riesce a rimbombare dentro chi lo guarda e diventare strumento di consapevolezza, un’esperienza travolgente e vorticosa, un monito politico capace di ricordare che il Paradiso è qui, adesso, ora, dentro il nulla, dentro ogni istante.
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