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Aquaman e il Regno Perduto | Jason Momoa, James Wan e la seconda volta dell’eroe di Atlantide

Patrick Wilson, Yahya Abdul-Mateen II e un sequel proiettato nel futuro dell’Universo DC. Ma com’è?

Patrick Wilson e Jason Momoa al centro della scena di Aquaman e il Regno Perduto di James Wan, al cinema con Warner Bros Pictures
Patrick Wilson e Jason Momoa al centro della scena di Aquaman e il Regno Perduto di James Wan, al cinema con Warner Bros Pictures

ROMA – Non essendo riuscito a sconfiggere Arthur Curry/Aquaman (Jason Momoa), Black Manta (Yahya Abdul-Mateen II) spinto dal bisogno di vendicare la morte del padre, non si ferma davanti a nulla pur di sconfiggerlo una volta per tutte. Questa volta ha un’arma in più: il potere del mitico Tridente Nero. Un’arma mitologica in grado di liberare un potere antico e malvagio che sta accelerando gli effetti del riscaldamento globale causando distruzioni ovunque. Per sconfiggerlo, Aquaman si rivolgerà a suo fratello, Orm (Patrick Wilson), ex Re di Atlantide e Ocean Master, per stringere un’improbabile alleanza. Insieme dovranno mettere da parte le loro differenze al fine di proteggere il loro regno e salvare il mondo. Parte da qui Aquaman e il Regno Perduto, la seconda volta del supereroe atlantideo a firma registica James Wan, ora al cinema.

Aquaman e il Regno Perduto, al cinema dal 20 dicembre 2023 per Warner Bros Pictures
Aquaman e il Regno Perduto di James Wan, ora al cinema per Warner Bros Pictures

Un film attesissimo e chiacchierato. Non fosse altro come, già all’indomani della distribuzione worldwide del predecessore – quel Aquaman cinecomic DC più profittevole della storia del cinema con 1 miliardo e 148 milioni di dollari di incasso – era chiaro come gli intenti di Warner Bros e DC Comics fossero proiettati in direzione sequel. I sette regni introdotti dal pirotecnico climax avrebbero così costruito la base di un world-building espansivo a partire dallo spin-off The Trench. Si sarebbe tratto di una pellicola dai toni horror incentrata sul gruppo di creature anfibie mortali apparse in Aquaman. Un film di mezzo prima dell’arrivo de Aquaman e il Regno Perduto.

Yahya Abdul-Mateen II torna a vestire i panni di Black Manta in Aquaman e il Regno Perduto
Yahya Abdul-Mateen II torna a vestire i panni di Black Manta

Inizialmente programmato per il 16 dicembre 2022, nei piani originari di Wan e l’executive Peter Safran l’intento era di costruirlo gradualmente, lasciando che l’allora DCEU – DC Extended Universe si espandesse a dovere. A quel punto però avvenne di tutto. Nell’ordine: la pandemia da COVID-19, il processo Johnny Depp vs. Amber Heard (che in realtà non ha poi inciso più di tanto sulla presenza della sua Mera nel sequel, offrendo una buona performance) e l’arrivo sul ponte di comando di James Gunn con il DCU – DC Universe progetto narrativo-reboot pronto a mescolare le carte in tavola dei supereroi DC. In particolare Aquaman e il Regno Perduto per cui – oltre alla (prevedibile) cancellazione di The Trench – è stato soggetto a dei caotici re-shoots che hanno fatto schizzare i costi di lavorazione alla cifra monstre di 205 milioni di dollari (escluse le spese pubblicitarie).

Patrick Wilson in una scena del film
Patrick Wilson in una scena di Aquaman e il Regno Perduto

Il motivo? Presto detto. Se dalla sua The Flash ha rappresentato il punto di raccordo narrativo tra il DCEU e il DCU mentre Blue Beetle è un film DCEU del tutto slegato con il passato e quindi proiettato di diritto nel DCU (ma un flop da 114 milioni di incasso), con Aquaman e il Regno Perduto è tutto più complesso. È un figlio diretto del DCEU, sequel di un cinecomic riuscito – è vero – estremamente profittevole, ma appartenente ad un’epoca talmente lontana da sembrare, ad oggi, un’appendice filmica. Una sensazione acuita dai rumors degli ultimi mesi che danno Jason Momoa come potenziale volto-e-corpo di una grande new entry DC. Quel Lobo, antieroe maledetto, cacciatore di taglie di Czarnia, nato dalle tavole di Keith Giffen e Roger Slifer nel 1983, e a quel punto per l’Aquaman di Momoa sarebbe la fine dei giochi.

Jason Momoa di nuovo nei panni di Aquaman, su cui aleggia lo spettro di Lobo
Jason Momoa di nuovo nei panni di Aquaman (su cui aleggia lo spettro di Lobo)

Per il momento però, è bene aspettare, perché dalla sua Aquaman e il Regno Perduto sembra tutt’altro che un progetto filmico di passaggio. La CGI affrettata di The Flash sembra un lontano ricordo, lasciando il posto ad una cura degli effetti scenici da far strabuzzare gli occhi. Wan non lascia nulla al caso, costruendo scena dopo scena un world-building denso e coloratissimo tra terra e mare in cui lo sguardo dello spettatore si perde nella profondità degli oceani alla ricerca di particolari. E poi la narrazione, che nel mantenere intatta la mistura chimica del predecessore da record di azione, famiglia, umorismo quanto basta e buoni sentimenti, si arricchisce di tematiche sociali tutte avvolte intorno al destino di un’Atlantide sempre più terra promessa e utopia civilizzata e all’avanguardia – restia all’incontro con la razza umana – rievocativa nello spirito al Wakanda di Black Panther.

Amber Heard in un momento di Aquaman e il Regno Perduto
Amber Heard in un momento di Aquaman e il Regno Perduto

E sempre a proposito di Marvel – perché è quello il genere e la via da seguire, l’impronta artistica da far propria rielaborandola per il neonato DCU – Aquaman e il Regno Perduto sembra quasi rievocare l’effige narrativa di Thor: Dark World nel calibrare il rapporto di amore/odio dei fratelli Arthur e Orm e con esso il tono familiare del racconto, citando apertamente la saga del figlio di Odino in una linea dialogica spiazzante e arguta. Espediente, tra l’altro, che fa capire il posizionamento del DCU nei confronti del MCU: l’uno il mondo reale, l’altro la finzione scenica. E poi tre macrosequenze action da applausi, un Black Manta villain cattivissimo, fumettoso e dotato della giusta cieca follia, e un Momoa ormai in totale e assoluta simbiosi con Aquaman proprio alla maniera di Chris Hemsworth con il suo Thor e/o di Robert Downey Jr. con Tony Stark/Iron Man.

Patrick Wilson e Jason Momoa: il cuore di Aquaman e il Regno Perduto
Patrick Wilson e Jason Momoa: il cuore di Aquaman e il Regno Perduto

Tutto questo per dire non solo che Aquaman e il Regno Perduto è un sequel degno del predecessore – superandolo in volata – ma che non c’è nulla che faccia davvero pensare a un’imminente conclusione per le avventure del Re di Atlantide. La parola al pubblico e al risultato al box-office, ma per quanto ci riguarda, Aquaman è tornato per restare nel DCU e per diventare una colonna portante nello scacchiere tattico dell’universo narrativo di James Gunn.

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  • VIDEO | Qui per il trailer del film

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