in

Tra John Williams e Gene Kelly | La playlist dei classici secondo Hot Corn

Dooley Wilson, Stanley Myers, Franz Waxman: alzate il volume e immergetevi nei brani scelti per voi

DIANE AND CAMILLE – Angelo Badalamenti. Da Mulholland Drive
Il più “giovane” dei nostri classici, Mulholland Drive è stato insignito dalla BBC della fascia di miglior film del XXI secolo. Come già accaduto per Velluto Blu e Twin Peaks, l’atmosfera misteriosa del film è accentuata dalle musiche di Angelo Badalamenti (qui alternate a classici degli anni ’60). Per la nostra playlist abbiamo scelto il tema di Diane e Camille, interpretate rispettivamente da Naomi Watts e Melissa George.

LA BELLA MALINCONIA – Nino Rota. Da La Dolce Vita. Il compositore milanese è uno dei nomi più ricorrenti delle nostre classifiche. Il motivo è facilmente intuibile. Sue, infatti, sono le colonne sonore di alcuni dei film più importanti della storia del cinema. E parlando di classici non potevamo non citare La Dolce Vita di Federico Fellini. Palma d’oro a Cannes nel 1960, la pellicola divenne un successo anche grazie allo score. Qui vi proponiamo una variazione sfumata di jazz del celebre motivo del film, tra la dolcezza del piano e il calore dei fiati.

THEME SONG – Stanley Myers. Da Il Cacciatore. Cinque Oscar su quindici candidature. Il Cacciatore di Michael Cimino è di diritto tra i classici del cinema grazie alla storia dei tre protagonisti interpretati da Robert De Niro, Christopher Walken e John Savage, ragazzi della Pennsylvania chiamati a servire il loro Paese in Vietnam. La colonna sonora è opera del prolifico Stanley Myers che qui si affida alla potenza della chitarra classica e degli strumenti ad arco che insieme danno vita a composizioni emotivamente coinvolgenti seppur nella loro semplicità. Nostalgico e profondo.

THE TRIO – Ennio Morricone. Da Il buono, il brutto e il cattivo. Spaghetti western diretto da Sergio Leone nel 1966, Il buono, il brutto e il cattivo vede Clint Eastwood condividere il set con Lee Van Cleef e Eli Wallach su una sceneggiatura firmata da Leone insieme a Age & Scarpelli e Luciano Vincenzoni. E basterebbe il tema principale del film – accompagnato da quell’ululato del coyote iniziale – a renderlo un classico. Composta da Ennio Morricone, la colonna sonora rappresenta una delle tante collaborazioni tra il compositore e il regista.

AS TIME GOES BY – Dooley Wilson. Da Casablanca. «Avremo sempre Parigi» recita una delle battute più celebri di Casablanca. E noi avremo sempre As time goes by nella versione intonata dalla voce vellutata di Dooley Wilson, cantante e interprete nel film di Michael Curtiz di Sam, pianista e amico del protagonista Rick (Humphrey Bogart). Uno brano magico, capace di avvolgere chi l’ascolta in quell’atmosfera malinconica e sognate regalata dalle note del piano.

TIME WRAP – Richard Hartley. Da The Rocky Horror Picture Show. Sfrontato, ironico, eccessivo, spassoso, seducente. È il The Rocky Horror Picture Show, cult del 1976 diretto da Jim Sharman e adattamento dell’omonimo musical. I testi e le musiche scritte e composte da Richard Hartley e Richard O’Brian sono stati imparati a memoria da almeno un paio di generazioni e brani come Dammit Janet, Superheros o I’m going home sarebbero stati singoli perfetti di altrettanti album rock. Una colonna sonora indimenticabile.

IN THE JUNGLE – John Williams. Da Indiana Jones e i predatori dell’Arca perduta. Mentre Steven Spielberg è al lavoro per il quinto capitolo della saga dedicata all’archeologo più famoso del grande schermo, noi di Hot Corn vi facciamo riascoltare la colonna sonora del primo, indimenticabile film: Indiana Jones e i predatori dell’Arca perduta. Il tocco di John Williams è facilmente riconoscibile nell’uso brillante dei fiati, tra trovate originali ed evocative e un’impianto orchestrale.

THE INQUIRER – Bernard Herrmann. Da Quarto Potere. La prima collaborazione tra Bernard Herrmann e Orson Welles risale ai tempi degli show radiofonici del regista per i quali il compositore scriveva, arrangiava o dirigeva le musiche, comprese quelle de La Guerra dei Mondi. Nel 1941 scrisse la score di quello che, senza esagerare, è il film americano più importante della storia del cinema: Quarto Potere. Drammatica, ironica, buffa, solenne, la colonna sonora composta da Herrmann è la summa del suo talento che gli valse, inoltre, una nomination agli Oscar.

SINGING IN THE RAIN – Gene Kelly. Da Cantando sotto la pioggia. Cosa sarebbe il musical senza Gene Kelly, i suoi passi di tip tap e quel sorriso? Fortunatamente non lo sapremo mai perché l’attore, regista, ballerino e coreografo ci ha lasciato in eredità un considerevole numero di film. Tra questi Cantando sotto la pioggia, titolo del 1952 che non ha bisogno di presentazioni. E vederlo ballare e cantare sotto la pioggia scrosciante, zuppo d’acqua eppure leggerissimo, ci ricorda quanto sia magico il cinema.

SUITE – Franz Waxman. Da Viale del Tramonto. La nostra playlist si chiude con un classico diretto da uno dei suoi mastri più grandi: Viale del tramonto di Billy Wilder. Un noir ambientato nella Los Angeles che si beffa crudelmente del cinema stesso e dei suoi decadenti protagonisti. La colonna sonora è affidata al tocco raffinato e suggestivo di Franz Waxman – La finestra sul cortile, Un posto al sole – superbo nel saper inserire tratti legati al cinema classico con elementi innovatori.

  • Scoprite la nostra sezione delle Playlist!

Lascia un Commento

The French Dispatch

The French Dispatch | Arriva in streaming l’ultimo film di Wes Anderson

Edoardo Leo e Marta Nieto raccontano Lasciarsi un Giorno a Roma

VIDEO | Edoardo Leo e Marta Nieto raccontano Lasciarsi un Giorno a Roma