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Andrew Dominik: «Blonde, la luce di Ana de Armas e lo spirito di Marilyn Monroe»

Il regista racconta il film presentato in Concorso a Venezia 79 che vedremo su Netflix dal 28 settembre

Uno scatto di Andrew Dominik durante la conferenza stampa di Blonde

VENEZIA – Ci sono voluti undici anni ad Andrew Dominik per realizzare Blonde, adattamento del romanzo omonimo di Joyce Carol Oates dedicato alla vita di Marilyn Monroe. E ora il film con protagonista una straordinaria Ana de Armas è diventato realtà. Presentato in Concorso a Venezia 79, il film racconta la storia travagliata di Norma Jeane dietro la facciata di apparente felicità e perfezione di una delle più grandi icone del XX secolo. Un racconto dal punto di vista dell’attrice con cui ricostruire i passaggi più dolorosi di un’esistenza divisa tra le luci accecanti di Hollywood e le ombre di passato traumatico…

ANA DE ARMAS «Perché ho scelto lei? La prima volta che l’ho vista era in un film che passava in TV, Knock Knock, e ho pensato che poteva essere Marilyn. Le somigliava molto e sullo schermo si vedeva solo lei. E se vuoi fare un film su Marilyn Monroe devi trovare un’attrice che brilli sullo schermo. Ana ha questa particolarità. Al tempo non parlava inglese. Ci sono voluti due anni per organizzare l’incontro. Appena l’ho vista ho capito che era lei. Diciamo che è stato una sorta di amore a prima vista. Il film è diventato vivo quando è arrivata lei».

Ana de Armas e Andrew Dominik sul set di Blonde. Foto di Matt Kennedy
Ana de Armas e Andrew Dominik sul set di Blonde. Foto di Matt Kennedy

LA PRESENZA «Abbiamo cominciato a girare il film il 4 agosto 2019, il giorno dell’anniversario della sua morte. Non è stato qualcosa di pianificato ma una fatalità. L’abbaiamo capito solo il giorno prima e mentre giravamo eravamo nell’appartamento in cui aveva vissuto con sua madre, nella stanza in cui era morta. Mi sono sdraiato su quel letto per dieci minuti e ho sentito un senso di disperazione. Io e Ana siamo andati sulla sua tomba È ovunque a Los Angeles. È stato come fare una seduta spiritica…».

Ana de Armas è Marilyn Monroe
Ana de Armas è Marilyn Monroe

TRUMAN CAPOTE «È una persona per la quale molte donne provavano e provano dei sentimenti. Rappresenta il fatto di non essere stata capita, suggerisce un senso di sorellanza. C’è un articolo che scrisse Truman Capote, The Beautiful Child, in cui racconta di un pomeriggio passato con lei. È straordinario. È stata la dea dell’amore americana. Aveva tutto quello che la società voleva: fama, bellezza, relazioni con gli uomini più cool. E poi ha finito per uccidersi. Non credo nell’omicidio, non ha senso per me. Essere l’oggetto del desiderio degli altri può essere distruttivo».

Andrew Dominik
Ana de Armas nei panni di Marilyn Monroe nel film di Andrew Dominik

BRAD PITT «È il miglior amico che un regista possa avere! È il motivo per il quale il film esiste. Mi sento molto fortunato ad averlo nella mia vita. Ha messo di più in Blonde rispetto ai film in cui era protagonista (ride, ndr)».

Sul set di Blonde di Andrew Dominik
Sul set di Blonde di Andrew Dominik

JOHN F. KENNEDY «Blonde è un film di finzione. La storia è raccontata dal suo punto di vista. La relazione nel film è tra lei e gli spettatori. Al film non interessa leale o giusto con gli altri personaggi. Compreso John Kennedy».

Andrew Dominik
Il direttore della fotografia Chayse Irvin, Andrew Dominik e Ana de Armas. Foto di Matt Kennedy

LA MATERNITÀ «Se sei un figlio non voluto la maternità è una situazione complessa. Credo che il suo desiderio di avere dei figli fosse reale. Li voleva per riparare il trauma del suo abbandono. Anche se Norma era spaventata, come se fosse divisa tra il suo desiderio e la paura di ottenerlo».

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Qui potete vedere il trailer ufficiale:

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