VENEZIA – «Nella mia filmografia cerco di introdurre delle tematiche universali. Il cinema per ogni cineasta è un po’ una rappresentazione del modo in cui lui o lei vedono il mondo. Cerco sempre di proporre dei concetti che sono estremamente saldi, irreversibili. Come il fatto che la morte arrivi per tutti, che con la solitudine abbiamo tutti a che fare nella vita c’è sempre dell’imprevedibilità. Cerchiamo di dare uno scopo alle nostre esistenze, tuttavia le nostre vite non seguiranno necessariamente certe traiettorie». Kôji Fukada racconta quelli che sono i temi al base di Love Life, il suo ultimo film presentato in Concorso a Venezia 79 con protagonista Fumino Kimura e in sala dal 9 settembre in contemporanea con il Giappone. Protagonista del film è Taeko (Kimura), la cui vita scorre tranquilla accanto al marito e al figlioletto Keita, finché un evento drammatico segna il ritorno del padre biologico del bambino, di cui la donna non aveva notizie da anni…
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La video intervista per Love Life è a cura di Manuela Santacatterina:
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