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Adèle Exarchopoulos: «Da La vita di Adele a Revenir, ma ancora non credo al mio successo»

L’attrice francese presenta a Venezia 76, nella sezione Orizzonti, un film intimo e delicato

VENEZIA – Adèle Exarchopoulos, attrice rivelazione nell’ormai lontano 2013 per La vita di Adele, torna a parlare di sentimenti, legami familiari e drammi del passato con Revenir, in anteprima qui alla Mostra. A dispetto dei venticinque anni, l’attrice francese dimostra una maturità incredibile. Merito della nascita del piccolo Ismael, due anni fa, che le ha cambiato la vita e ha dato una svolta diversa alla sua carriera. Lo racconta con semplicità, raggomitolata con i piedi su una delle poltrone della Terrazza e sembra ancora più giovane della sua età. Dopo la presentazione di Sybil a Cannes, ha attualmente in cantiere tre film ed è inarrestabile. E pensare che da bambina non ci pensava proprio a diventare attrice.

Adèle Exarchopoulos
Adèle Exarchopoulos e Niels Schneider in Revenir

Chi è il suo personaggio, Mona?
Una donna che ha subito il trauma dell’abbandono e cerca il padre di suo figlio, ha tanti interrogativi a cui non sa rispondere. Il che, a pensarci bene, a volte è più importante della domanda stessa.

Cos’ha provato, durante le riprese?
Ho sentito sulla pelle la sua stessa solitudine. Ognuno di noi ha delle cicatrici emotive che si porta dietro, un bagaglio pesante ma necessario come le radici.

Adèle Exarchopoulos
Adèle Exarchopoulos in una scena di Revenir

E nei confronti del bimbo che interpreta suo figlio?
La regista Jessica Palud ha voluto che lo incontrassi varie volte a Parigi, per conoscersi e prendere confidenza. Si dice che sia complicato lavorare su un set con i più piccoli e lo è, perché si stancano facilmente, hanno orari limitati e ci possono essere vari inconvenienti, ma in questo caso è stata una boccata d’aria fresca guardarlo nella sua spontaneità, senza la minima traccia di ego. Abbiamo giocato insieme e si è creato un bel rapporto.

Ha letto il libro da cui è tratta la storia?
No, d’accordo con la regista, ho pensato sia meglio iniziare con una tabula rasa e da lì lasciare l’immaginazione a briglia sciolta. Sono un’avida lettrice e con questo non voglio dire che non mi piaccia vedere le trasposizioni cinematografiche, anzi alcune le ho amate molto, come Harry Potter e The Reader.

Adèle Exarchopoulos
La regista Jessica Palud e i suoi due interpreti

Cosa le viene in mente ripensando a La vita di Adele e al suo clamoroso successo?
Credetemi, non me lo spiegavo allora e non me l’ho spiego ora come sia possibile che la vita ti cambi dalla sera alla mattina. In quel momento ho capito lucidamente che la recitazione sarebbe stato il mio lavoro… anche se poi nel quotidiano tutto è rimasto uguale, frequento la stessa gente e indosso le stesse tute comode per girare.

Quali attori l’hanno ispirata?
Sul fronte francese di sicuro Louis Garrel, guardando ad Hollywood invece sicuramente Jack Nicholson e Sean Penn.

Ha mai pensato ad un piano B nella vita?
Ci penso ancora e riguarderebbe la psicologia perché vorrei portare creatività negli ambienti più bui del mondo, ad esempio in carcere.

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