MILANO – «Non c’è niente, a questo punto della mia vita artistica, di più noioso dell’idea di scrivere fatti reali della mia vita in qualche forma di ordine cronologico». Lapidario e tranchant. Così Jim Carrey ha raccontato in un’intervista al New York Times la sua scelta: scrivere una semiautobiografia – dal 25 febbraio finalmente in arrivo in Italia grazie a La Nave di Teseo – completamente fuori dagli schemi per prendere in giro se stesso, lo star system e il mito di Hollywood, scrivere qualcosa di completamente diverso da quello che tutti si aspettano, una scelta decisamente in linea con il personaggio che da anni ormai su Twitter prende posizioni politiche molto precise e spesso feroci (vedi gli attacchi a Facebook).
Dopo otto anni di lavoro condivisi con l’amico scrittore Dana Vachon, l’attore finalmente pubblica anche nel nostro Paese il suo Ricordi e bugie, edito negli Usa da Alfred A. Knopf. In un’epoca di fake news e contenuti che diventano virali grazie a filtri e tagli ad arte, Carrey sovverte la regola che vuole ogni grande di Hollywood pronto a raccontarsi in un libro verità. Così, nel romanzo, non troverete la verità e non troverete il vero Jim ma un suo alter ego, distorto quanto basta per diventare una nuova maschera da aggiungere a quelle di una straordinaria carriera sempre in bilico fra dramma e commedia.

Carrey in questa nuova versione letteraria è una star del cinema in fase di stallo. Non più all’apice ma nemmeno sul viale del tramonto (più o meno come lui ora). Circondato da agi e ricchezze, l’attore vive in una gabbia dorata diviso tra maratone di streaming, letture di gossip e copioni di ogni genere pensati per film impegnati oppure blockbuster da milioni di dollari. L’opportunità per un rilancio personale e professionale arriva quasi per caso ma, nel frattempo, ci vengono svelati dall’interno i meccanismi che regolano Hollywood e alcuni suoi protagonisti come Nicolas Cage, Gwyneth Paltrow e un tale “Laser Jack Lightning”.

“Laser Jack Lightning” è il nickname usato per identificare Tom Cruise. «Conosco Tom, potrebbe picchiarmi, ma prenderò le botte per un’opera d’arte», ha spiegato Jim aggiungendo che invece il buon Nic Cage ha dimostrato tutto il suo sostegno a Ricordi e bugie e che – come tutte le star citate nel libro – ha ricevuto una lettera dettagliata in cui Carrey ha spiegato loro il senso della semiautobiografia: unire realtà e fantasia, satira e memoir, per raccontare una parte di sé attraverso uno specchio distorto, ma adatto i tempi bui che stiamo vivendo. E la curiosità aumenta. Assolutamente imperdibile.
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