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TV COLUMN | Ma perché nessuno sta parlando di The Liberator?

La mini-serie Netflix, girata in Trioscope, racconta una pagina importante della WWII

The Liberator
The Liberator

ROMA – Tra le miriadi di serie che escono settimanalmente, è difficile trovarne una capace di attirare davvero l’attenzione come The Liberator. Perché non è, solo, una splendida mini-serie che racconta una pagina importante della Seconda Guerra Mondiale. È anche – e forse soprattutto – una serie che parla degli Stati Uniti d’America e delle sue incongruenze, della sua visione liberale e di quel sogno che, oggi, sembra riaccendersi dopo anni oscuri e precari. Così, in quattro puntate dalla durata che non supera l’ora, in The Liberator, creata da Jeb Stuart (esatto, lo sceneggiatore di Die Hard e Il Fuggitivo), andiamo alla scoperta di chi fossero i soldati del 157th Field Artillery Regimentt che, per oltre cinquecento giorni, hanno combattuto sul fronte più caldo del Secondo Conflitto: prima la campagna in Italia, poi la salita in Francia, l’arrivo nel gelo spietato di una Germania avvolta dalle fiamme e, infine, la sconvolgente rivelazione di Dachau.

The Liberator
Il Generale Felix Sparks (con le sembianze di Bradley James)

Peculiarità della serie, distribuita da Netflix, la concezione e la messa in scena. Infatti, dopo un iniziale straniamento, l’effetto Trioscope con cui è girata (una tecnica mista che fonde gli attori alla CGI, creando una sorta di effetto un po’ fumetto un po’ animazione 2D) assume un valore aggiuntivo, dando allo show una certa originalità. Di fatto, The Liberator, è la prima serie adult ad essere realizzata mediante questo procedimento ma, come detto, la caratteristica più esaltante è la scrittura, in grado di trasportaci nel bel mezzo dell’inferno, al fianco di un gruppo di uomini che, con il loro coraggio e la loro perseveranza, hanno contribuito a rovesciare le sorti del Novecento. Ed ecco che torna il senso degli Stati Uniti d’America: nonostante la difficile convivenza in patria, quel valoroso battaglione era composto da Sioux, da ispanici, da afroamericani, da texani, da italoamericani.

The Liberator
Gli uomini che fecero l’impresa

A guidarli e proteggerli, il Generale Felix Sparks (con le sembianze di Bradley James), uno dei primi Alleati a scoprire l’orrore dietro Dachau. Leggenda vuole, come ci mostra The Liberator, che proprio lì venne informato della morte di Adolf Hitler e della conseguente resa del Terzo Reich. Profondamente segnato e tormentato dagli orrori vissuti, Sparks divenne poi membro della Corte Suprema del Colorado, nonché componente della Guardia Nazionale dell’Esercito del Colorado durante la crisi missilistica cubana del 1962. Per l’appunto, The Liberator, gira attorno alla figura di Sparks; è lui il narratore, sempre lui il collante che ha mantenuta intatta la speranza tra i suoi ragazzi che, nemmeno nelle situazioni più difficili, lo hanno abbandonato. “Uomini come Sparks sono impossibili da trovare”, ripetono gli ufficiali a lui vicini, consci che la sua intemperanza e le sue insubordinazioni sono vitali per vincere la Guerra e portare i gerarchi nazisti a Norimberga.

Un momento di The Liberator
Un momento di The Liberator

E, come Band of Brothers agli inizi del Duemila, ispirata al libro Banda di Fratelli di Stephen Ambrose, anche The Liberator (che ne ricalca lo spirito, per certi versi) è basata sulle pagine di un libro, The Liberator: One World War II Soldier’s 500-Day Odyssey di Alex Kershaw. Appare chiara la potenza della scrittura, la profondità di questi soldati e di questi eroi, pedine fondamentali di una battaglia globale e sociale, combattuta (e vinta) pagando un sacrificio altissimo. Ce lo spiega bene The Liberator, facendosi omaggio, testo storico e testimonianza preziosa, mostrando i tragici compromessi dietro alle strategie belliche, contrapposti alle facce di quei ragazzi divenuti improvvisamente militari, usurati e stanchi da un incubo che ha inghiottito tutti i loro sogni. Anche quando le armi avevano smesso di ruggire e il mondo era tornato, finalmente, libero.

Qui potete vedere il trailer di The Liberator:

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