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Mr. Corman | Joseph Gordon-Levitt e la serie che tutti i 30enni aspettavano

Dieci episodi ideati dall’attore e prodotti da A24 per Apple TV+. In streaming dal 6 agosto

Mr. Corman, dal 6 agosto su Apple TV+
Mr. Corman, dal 6 agosto su Apple TV+

ROMA – Guardando Mr. Corman è impossibile non pensare a 500 Giorni Insieme, sia per il modo in cui Joseph Gordon-Levitt si prende delle sporadiche e oniriche pause dalla realtà, sia perché il suo Josh, in qualche modo, evoca una versione futura (e più oscura) di Tom. Ma, a differenza del film con Zoey Deschanel (a proposito, che fine ha fatto?), il bravissimo Gordon-Levitt ha avuto modo di plasmare il personaggio sia come ideatore che come attore protagonista di quella che, a conti fatti, può essere una delle serie che più identificano i trentenni di oggi. Il merito, appunto, va a Joseph, che torna alla regia dopo il sottovalutato Don Jon, e ad A24 che ha prodotto per Apple TV+ la serie in dieci episodi.

Joseph Gordon-Levitt è Josh in Mr. Corman
Joseph Gordon-Levitt è Josh in Mr. Corman

Per capire meglio Mr. Corman, vi raccontiamo la trama in due righe: Josh è un insegnate di Los Angeles profondamente depresso per aver visto infrangersi il sogno di diventare una celebrità musicale, finendo ad insegnare in una quinta elementare di San Fernando Valley. Si sa, la vita con un cuore spezzato gira male, e allora a Josh va tutto storto: la sua ex Megan (Juno Temple) lo ha lasciato rimpiazzandolo con il suo migliore amico, Victor (Artur Castro), che di lavoro gira la città come corriere UPS, ed è costantemente inseguito da una sorta di nebbia che, dilatata, mostra solo e soltanto insicurezze e rassegnazioni, facendo di Josh il perfetto trentenne pessimista, schiacciato da una vita accettabile che (forse…) non prevede alcun tipo di vera felicità.

mr. corman
Juno Temple e Joseph Gordon-Levitt

Così, mentre Gordon-Levitt è perfetto nel ruolo (ma il cast tutto è davvero ben amalgamato, da Debra Winger a Hugo Weaving, fino a Casto, Juno Temple e il rapper Logic) e, nei trenta minuti si alternano dei momenti onirici e surreali a quelli reali e dai toni tipicamente dramedy, Mr. Corman illumina la generazione nata alla fine degli Anni Ottanta, quella cresciuta con i videoclip di Mtv e il dramma dell’Undici Settembre, che prima di tutte le altre si è dovuta scontrare con le apparenze imposte da internet e, di conseguenza, con le aspettative spinte al massimo. O, per meglio dire, al limite. Perché Josh, brillante, preparato, intelligente, pur non avendo chissà quali problemi (anche se è inseguito da un meteorite…) è rinchiuso in una campana di panico, di noia e di frustrazione.

Mr. Corman
Uno dei momenti surreali della serie

Ecco perché, idealmente, questo il Josh di Mr. Corman può essere l’evoluzione egocentrica ed un filo egoista del romantico e sognatore protagonista di 500 Giorni Insieme e, più in generale, di chi ha avuto una giovinezza all’insegna dell’attimo fuggente, finendo con il perdere di vista la bussola della dura realtà. Ma, grazie allo stesso Josh (e grazie a Joseph Gordon-Levitt, che quando inquadra l’obiettivo lo fotografa perfettamente), la serie sembra quasi prenderci per mano e farci spostare l’attenzione da noi stessi, e suggerici di smetterla di crogiolarci nella miseria. Di smetterla di non avere (o avere) aspettative dal mondo e, soprattutto, di tornare a respirare.

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Qui l’intervista a Joseph Gordon-Levitt a cura di Damiano Panattoni:

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