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Io & il cinema | Umberto Smaila: «Casablanca, Tarantino e il mio amore per Woody Allen»

La rubrica di Hot Corn in cui musicisti, scrittori, attori e registi raccontano i loro film preferiti

MILANO – «Da ragazzini andavamo tutti i giorni al cinema. Ricordo ancora che dopo aver visto Rapsodia in blu, il film del 46, andai a comprare LP della colonna sonora. Sulla copertina c’erano i grattacieli di New York. Mi ci persi dentro e cominciai a fantasticare di quella città incredibile». Tutti conosciamo l’Umberto Smaila de I Gatti di Vicolo Miracoli, Colpo Grosso e della passione per la musica, ma forse non tutti lo conoscono come cinefilo raffinato e preparato che non disdegna neanche la visione di serie tv come Breaking Bad e The Looming Tower. Così abbiamo deciso di invitarlo nella redazione di Hot Corn per rispondere alle domande della nostra rubrica Io & il cinema e per l’occasione ci ha anche raccontato di quella volta che una sua canzone, Mad Dog, finì in Jackie Brown di Quentin Tarantino. «Stavano montando il film e in una scena Robert De Niro, Michael Keaton, Samuel L. Jackson e Bridget Fonda, in un appartamentino fatiscente di L.A., stanno guardando un B-movie, La Belva col mitra. Era il primo film per cui avevo composto una colonna sonora, a ventisei anni. Mi chiesero l’autorizzazione. Fu difficile reperire l’edizione, ci fu un lungo lavoro di ricerca ma sui titoli di coda del film compare anche la mia Mad Dog!».

Umberto e Rudy Smaila in una delle loro serate musicali.

IL PRIMO FILM CHE HAI VISTO «Marcellino pane e vino con Pablito Calvo all’oratorio della parrocchia. E da lì non ho più smesso. Sono un cinefilo di un certo tipo di cinema americano non più recentissimo. Diciamo che un po’ me ne intendo… Sono un appassionato che ha anche lavorato nel cinema, come attore e, soprattutto, come musicista. Nel corso degli anni ho scritto trentadue colonne sonore».

LA SCENA CHE TI COMMUOVE TUTTE LE VOLTE «Una delle scene che mi commuove sempre è in Casablanca. La sequenza in cui al Rick’s Cafè tutti inonato la Marsigliese davanti ai nazisti. Un momento che mi fa venire la pelle d’oca anche solo a nominarlo. In quella scena c’è tutta la ribellione contro il sopruso, c’è il cinema, la musica e una grande emotività».


IL TUO REGISTA PREFERITO «Considero Woody Allen superiore a tutti come sceneggiatore. È un genio assoluto della cinematografia. Recentemente ho visto La Ruota Della Meraviglie e, ancora una volta, ho capito che può fare qualunque cosa. Ci sono delle scene di Kate Winslet in sottoveste che mi hanno ricordato Anna Magnani na La Rosa Tatuata. Quel film è pregno di Neorealismo, basti pensare a come Jim Belushi in canottiera ricordi i manovali di Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi».


IL FILM CHE NON TI STANCHI MAI DI VEDERE «Il Padrino. Lo rivedrei all’infinito. Non importa quante volte lo abbia visto, che conosca le battute o sappia già quello che accadrà: tutte le volte che lo danno in televisione non posso staccarmi dallo schermo. È come se fosse contagioso».

LA COLONNA SONORA PREFERITA  «Nel corso degli anni c’è stato un cambiamento di rotta. Oggi le colonne sonore sono più di commento mentre una volta le musiche avevano un filo rosso con un motivo conduttore. Penso al Moulin Rouge di John Huston con Josè Ferrer che interpreta Toulouse-Lautrec o a Henry Mancini per Colazione da Tiffany, Sharada o La Pantera Rosa. Oggi sarebbe impossibile andare al cinema e vedere una scena di violenza con una musica come quella scritta da Ennio Morricone per Giù la testa».


IL FILM CHE AMI E NESSUNO CONOSCE «La Classe Dirigente con Peter O’Toole. Da ragazzi eravamo tutti antidemocristiani, contro l’intolleranza, contro il bigottismo e contro l’ipocrisia. Per me fu una visione straordinaria e, in più, nel film c’è anche uno dei miei attori preferiti».

IL FILM CHE CONSIGLI DI VEDERE «Se siete depressi, se la fidanzata vi ha lasciato, se non avete ancora pagato il mutuo: guardatevi Hollywood Party».

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