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The Unforgivable | Lividi e redenzione: ma com’è il film con Sandra Bullock?

Il passato che ritorna per una ex carcerata in cerca di sua sorella. Lo trovate su Netflix

The Unforgivable
The Unforgivable

ROMA – Ruth Slater esce di prigione per buona condotta. Vent’anni pare abbia ucciso uno sceriffo, nel tentativo di difendere la sua casa da uno sfratto che avrebbe di conseguenza pregiudicato l’affidamento di sua sorella minore Katie, che all’epoca aveva solo cinque anni. Da quel giorno, quando fu arrestata, non l’ha più vista né sentita. Nel frattempo Katie è stata adottata, è cresciuta, è diventata una brava pianista. Dall’altra parte, la vita di Ruth è tutt’altro che facile, soprattutto se la società la considera un’assassina. Sembra impossibile per una ex galeotta ottenere un lavoro decente e un po’ di pace. Tutt’altro che facile provare a riallacciare i rapporti con sua sorella, quando i genitori adottivi fanno di tutto per ostacolarla. Ruth, per il cosmo di The Unforgivable è, appunto, imperdonabile.

Sandra Bullock è Ruth Slater
Sandra Bullock è Ruth Slater

E ruota tutto intorno a questo concetto il film Netflix diretto da Nora Fingscheidt e scritto da una firma esperta come quella di Peter Craig (è l’autore di The Batman), che si sofferma appunto sul concetto di redenzione, di perdono, di accettazione. Il tutto caricato sopra le spalle e lo sguardo livido di un’ottima Sandra Bullock, che gioca sulla sottrazione, sui silenzi, sugli scatti fisici e psichici di una donna tormentata e sconfitta. Il senso di colpa in The Unforgivable è preponderante e, nelle due ore piene, si espande a macchia d’olio andando a toccare i diversi piani e i diversi personaggi che prendono parte ai tentativi di rinascita di Ruth Slater / Sandra Bullock.

Sandra Bullock e Jon Bernthal nel film
Sandra Bullock e Jon Bernthal nel film

C’è Vincent D’Onofrio, l’avvocato che prende a cuore la causa, e che abita con sua moglie Viola Davis nella casa che fu cornice dell’omicidio. E c’è anche la faccia imperfetta di Jon Bernthal, anch’esso ex carcerato che, non senza difficoltà, diventa una specie di rifugio per Ruth. Così, dietro The Unforgivable, ispirato Unforgiven una miniserie britannica del 2009, viene messa in scena la voglia di lottare di una protagonista efficace, contestualizzata in un film che, però, è in netto contrasto con la velocità d’azione con cui si svolge la storia. Una storia certamente efficace, ma che perde gli elementi determinati che dovrebbero essere alla base di un film. È come se l’evoluzione di Ruth sia più veloce della storia stessa, che si rifà ai canoni seriali invece che cinematografici.

Una scena di The Unforgivable
Una scena di The Unforgivable

Ciò non toglie che il tema della redenzione è sempre efficace quando viene raccontato, e i toni oscuri di The Unforgivable amplificano il nobile scopo di Ruth: riabbracciare sua sorella. L’empatia nei suoi confronti è fondamentale per arrivare alla fine del film, anche se – per i suddetti motivi – diversi incastri non vengono approfonditi come avremmo voluto. Ma ciò che certamente resta del film di Nora Fingscheidt è il messaggio di fondo, ovvero che non importa chi sei, né se hai scontato la tua pena: il passato è più forte di te, corre più veloce di te, e non c’è modo alcuno per lasciarselo alle spalle.

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Qui potete vedere il trailer di The Unforgivable:

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