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Tár | Cate Blanchett, la musica classica e una riflessione sulla deriva del potere

Todd Field dirige un dramma dalle sfumature thriller che parla del presente. Ma com’è?

Tár
Cate Blanchett è la protagonista assoluta di Tár

ROMA – «Lydia Tár è tante cose». Nei primi minuti di Tár – il film di Todd Field da sei candidature agli Oscar, tra cui miglior film – la sua protagonista (una magnifica Cate Blanchett) viene presentata da Adam Gopnick del New Yorker a noi pubblico in sala e al pubblico di un incontro che la vede protagonista nella sequenza introduttiva. Scopriamo così che la Tár è una direttrice e compositrice di fama mondiale. La prima direttrice capo donna della Filarmonica di Berlino, autrice di un recente libro e in procinto di eseguire dal vivo la quinta sinfonia di Mahler. Una leggenda vivente della musica classica, acclamata, rispettata e celebrata in ogni angolo del globo.

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Cate Blanchett è Lydia Tár

Il podio della sua orchestra diventa metafora del podio del mondo su quale si erige impugnando la sua bacchetta. Ad ogni movimento – ora delicato, ora rabbioso, ora deciso – corrisponde un tono e una reazione diversa a ciò che la circonda. Fin dalla primissima scena, Field intreccia linguaggi cinematografici differenti – ad una regia solida e rigorosa contrappone immagini catturate con lo smartphone, video di YouTube e schermate Wikipedia – con i quali alimenta il senso di tensione che attraversa il film. Perché Lydia Tár da quel podio che l’ha eretta a semi-divinità intoccabile sta per cadere. Il suo passato è pronto a chiederle il conto.

Cate Blanchett in un’altra scena del film.

Pensato e scritto da Todd Field per Cate Blanchett, Tár è l’ennesima riprova di un talento smisurato. L’attrice – giunta con questo ruolo alla sua ottava nomination agli Oscar – costruisce un personaggio sfaccettato, spigoloso, imperfetto, oscuro, magnetico. «Lydia Tár è tante cose». E attraverso di lei il regista affonda a piene mani in una riflessione sul potere, la sua mutevolezza e le sue ripercussioni – a cascata – sul mondo. Un dramma psicologico dalle sfumature thriller che guarda al presente con sguardo tagliente e multiforme. Emblematica la sequenza in cui la direttrice d’orchestra, invitata a tenere una lezione alla Julliard, mette alla berlina uno studente che si rifiuta di dirigere i maestri classici per via delle loro azioni nella vita privata.

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La direzione d’orchestra in Tár

Una sequenza premonitrice di quello che accadrà alla direttrice d’orchestra di lì a poco. La sua fama, tramutata in potere, prende le forme di un mostro in grado di fagocitare tutto e tutti a suo piacimento. Fino a una battuta d’arresto che fa crollare, pezzo dopo pezzo, reputazione, prestigio, carriera. Una storia di distorsioni, vittime e carnefici che si assomigliano, molto ben sottolineata anche dalla colonna sonora firmata da Hildur Guðnadóttir in cui gli archi costruiscono melodie tese ed inquiete. Come l’animo di Lydia Tár.

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Qui sotto potete ascoltare un brano della colonna sonora di Tár:

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