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Sono Ancora Vivo | Quando è una graphic novel a raccontare Roberto Saviano

L’opera, edita BAO Publishing, è scritta dallo stesso Saviano con i disegni di Asaf Hanuka

Sono Ancora Vivo
Sono Ancora Vivo

ROMA – Più di tutto, questa è la storia di una resistenza, narrata attraverso l’arte raffinata e potente del fumetto. Una resistenza iniziata nel 2006. Dovevano essere pochi mesi e, invece, stiamo andando verso i vent’anni. Vent’anni in cui Roberto Saviano vive sotto scorta per aver parlato, per essere uscito dall’ombra ed essersi schierato apertamente in quella lunga (anzi, in quell’infinita) lotta tra il bene e il male. E, sempre grazie alla parola, Saviano continua a difendersi e, a modo suo, a sentirsi un uomo profondamente libero. Nonostante tutto.

Due momenti della graphic novel Sono Ancora Vivo
Due momenti della graphic novel Sono Ancora Vivo

Come dimostra Sono Ancora Vivo, meravigliosa graphic novel edita da BAO Publishing e scritta dallo stesso Saviano, con i disegni di Asaf Hanuka, fumettista dal forte legame cinematografico, avendo contribuito alla realizzazione del film d’animazione candidato agli Oscar Valzer con Bashir diretto da Ari Folman, oltre che su Foxtrot di Samuel Maoz e Norman di Joseph Cider. L’opera, in 144 pagine, alterna passato, presente e futuro di Saviano, tra salti temporali, momenti onirici ed esperienze di vita vissuta: il primo, squallido, appartamento in cui è stato messo sotto protezione, fino ai ricordi dell’infanzia, l’arrivo a New York nel 2011 e il suo esasperato bisogno d’amore.

Roberto Saviano visto da una graphic novel
Roberto Saviano visto da una graphic novel

“Qui è narrata una resistenza portata avanti con la sola artiglieria della parola e attraverso il perimetro del proprio corpo, comprendendo che, da qualsiasi lotta, si impara una e una sola regola: non è vero che dalla battaglia o tornerai vivo o non tornerai affatto. Nel caso di un tuo ritorno, tornerai ferito. Quella che state per leggere è la mia ferita”, dice Roberto Saviano a proposito di Sono Ancora Vivo, rimarcando un appello che diventa affermazione mentre nelle ultime pagine riflette sul puzzle che è diventato. Ringraziando in modo sincero chi gli ha permesso di non restare intrappolato nel labirinto del minotauro.

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