LOS ANGELES – «Chi l’avrebbe mai detto che Zombieland sarebbe diventato un cult?» domanda Ruben Fleischer, ancora sorpreso dal successo del suo debutto cinematografico, 10 anni fa. E Hot Corn lo incontra a Los Angeles, il giorno dopo la première mondiale del sequel Zombieland – Doppio Colpo al The Regency Village Theater. «Per il seguito volevamo aspettare di avere la sceneggiatura giusta, una che non deludesse né i nostri fedeli fan, né il cast» ammette il regista americano, riferendosi alle star Woody Harrelson, Emma Stone, Jesse Heisenberg. «Appena iniziate le riprese è andato tutto in discesa: ci siamo divertiti come matti».
ISPIRAZIONE – «Sono cresciuto guardando le commedie. Ero anche ossessionato dalle stand-up comedy e spettacoli come quello di David Letterman e ho molto amato i classici degli Anni Ottanta: The Blues Brothers, Ghostbusters, Beverly Hills Cop. Ma credo che la più grande ispirazione per il mio primo film venisse da Vacation: era una commedia “road trip” per famiglie, proprio come Zombieland».
ZOMBIE CON IL CUORE – «Credo che Zombieland sia piaciuto perché è un film con un cuore. Spesso le commedie, anche se sono divertenti, invecchiano male ma Zombieland ha dei momenti emozionali che non ti aspetteresti necessariamente in un film di morti viventi. Non è fatto solo di battute gratuite e pernacchie, al contrario, è un film basato sui personaggi e il cast stellare su cui abbiamo potuto contare, ha reso tutto più reale. Per questi motivi è un film che ha resistito al test del tempo e il pubblico è eccitato all’idea di un sequel, perché ha voglia di vedere cosa è successo ai personaggi e vivere di nuovo con loro quel mondo».
IMPROVVISATO – «Alcune delle scene più divertenti sono nate per caso. A volte gli attori avrebbero improvvisato anche su una scena considerata già finita, come quando Madison (Zoey Deutch) comincia a giocare con il binocolo perché Columbus (Jesse Heisenberg) glielo porge dalla parte sbagliata. Jesse era sempre quello con moltissime idee divertenti».
ZOMBIE FINTI, ZOMBIE VERI – «Nel primo film non abbiamo usato zombie costruiti al computer ma soltanto comparse e stunt men, invece stavolta ci siamo dovuti servire della tecnologia. Soprattutto nelle scene con il monster truck, più che altro per motivi di sicurezza: nessuna persona può stare vicino a quelle automobili così fuori controllo».
ICONICA ITALIA – «Volevamo mostrare un posto diverso dall’America per far capire che l’apocalisse stava accadendo su scala globale. Dunque ci siamo messi a pensare a un posto iconico internazionale e non ricordo chi del team abbia avuto l’idea della torre di Pisa. Ci è sembrato il posto perfetto per la gag dello zombie killing of the year».
ZOMBIE GALORE – «Il pubblico ama vedere il sangue sullo schermo, almeno dai film di Romero e sembrerebbe che ogni volta che qualcuno realizza un film sugli zombie cerca di farlo più splatter dei precedenti. Ricordo che in Dead Alive di Peter Jackson c’è una scena con un tagliaerba che è forse la cosa più brutale che abbia mai visto ma è proprio questo che amano i fan del genere ed è sempre questo il motivo per cui io non ho mai visto The Walking Dead. Però prima di girare Zombieland volevo rendermi conto a che livello si fosse arrivati in quanto a scene splatter e dunque sono andato su Youtube e ho cercato le “migliori uccisioni di zombie”. Ho pensato, wow, mostrano quella roba in televisione? Allora possiamo davvero divertirci!».
- Qui potete vedere il trailer italiano di Zombieland – Doppio colpo
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