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Da Toy Story a Coco: i trent’anni della Pixar in un’esposizione da non perdere

La mostra la trovate a Roma fino al 20 gennaio. Intanto, Hot Corn vi porta a fare un giro…

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La facciata del Palazzo delle Esposizioni a Roma, Via Nazionale. Photo Credits: Hot Corn.
Freshly Popped

ROMA – La prima mostra ufficiale Pixar, venne inaugurata il 14 dicembre 2015 al MoMa di New York City. Si festeggiavano, per l’occasione, dieci anni di successi. E pensare che ancora dovevano uscire titoli come Up, Ratatouille, Toy Story 3, Inside Out. Dieci anni, appunto, da quando uscì in sala il cartoon destinato a cambiare la storia dell’animazione. Per la prima volta, niente disegni a mano, ma computer grafica e figure tridimensionali. Da Toy Story in poi – ma va ricordato che la Pixar, prima del film diretto da John Lasseter aveva già all’attivo diversi cortometraggi e primordiali prodotti in CGI – gli Studios fondati da Steve Jobs, Edwin Catmull ed Alvy Ray Smith, hanno tirato fuori dagli uffici di Emeryville, California, capolavori dopo capolavori, diventando la più grande e remunerativa casa di produzione animata.

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Uno schizzo per The Brave. Notare in alto il timbro Pixar. Photo Credits: Hot Corn.

Dunque, attraversando decennio su decennio, quelle candeline sono diventate trenta (anzi, trentatré) e quella prima retrospettiva (limitata, per così dire, solo ai primi cinque film usciti), oggi, è diventata enorme. È arrivata in Spagna, in Corea, in Finlandia, a Taiwan, a Tokyo, fino a ritornare, (dopo Milano e Mantova) in Italia, a Roma. Infatti, appena inaugurata, la mostra Pixar – 30 Anni di Animazione (con a fianco una rassegna cinematografica che parte il 19 ottobre, oltre ad una serie di incontri speciali) durerà fino al 20 gennaio 2019, nella sala centrale del Palazzo delle Esposizioni. E, noi di Hot Corn non potevamo mancare l’appuntamento, andando a ripercorrere, attraverso una quantità enorme di disegni, bozze, modellini, tutte le pellicole Pixar, dai corti fino a Nemo, The Brave e l’ultimo, appena uscito, Gli Incredibili 2.

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I modellini in resina di Coco. Photo Credits: Hot Corn.

L’esposizione, curata da Elyse Klaidman e, per l’edizione italiana, da Maria Grazia Mattei, è un percorso studiato appositamente per i grandi e piccoli – e l’universalità dei messaggi è la peculiarità della Pixar – con oltre quattrocento opere, suddivise in Personaggi, Storie e Mondi. Naturalmente, il percorso, tocca tutti e venti i lungometraggi animati – e il consiglio che vi diamo, è di non seguire gli anni, ma (ri)scoprirli senza un vero e proprio ordine, partendo magari dalla parte centrale della mostra, dove troviamo un bellissimo spazio dedicato a Coco – più un paio di sorprese da lasciare, magari, nel finale del viaggio, ai lati della sala.

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Woody e Buzz in Toy Story 3, disegnati da Daisuke “Dice” Tsutsumi. Photo Credits: Hot Corn.

Colorscript, bozzetti con il timbro originale Pixar, storyboard e schizzi vari, sono un tripudio di colori e, ovviamente, un continuo colpo di emozioni. C’è l’abbraccio, di spalle, tra Woody e Buzz, disegnato da Daisuke Tsutsumi; un toccante affresco marino di Ralph Egglestone per Alla Ricerca di Nemo e, ancora, letteralmente un pezzo di storia, ovvero un strappo di carta da disegno con su gli schizzi del primo Toy Story.

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“Devo trovare mio figlio! Devo dirgli quanto possono vivere a lungo le tartarughe…”. Photo Credits: Hot Corn.

Eh sì, pure, in disegni posti in sequenza, la prima, commovente sequenza di Up. Poi, troviamo gli schizzi e le bozze dei personaggi, una completa storyline degli anni dello Studios (sapevate, per esempio, che nel 1992, la Pixar aveva prodotto uno spot per il collutorio Listerine?) e, quasi inaspettatamente, la riproduzione esatta, in plastica e metallo, di Lamp and Ball, simbolo della Pixar fin dal corto Luxo Junior, giudicato ”culturalmente, storicamente e artisticamente significativo” dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

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Lamp and Ball, simbolo della Pixar. Photo Credits: Hot Corn.

Perché poi, dalle sculture e dai disegni esposti, esce fuori anche tutta la potenza della Pixar. Una potenza attenta al dettaglio, al cuore, al sentimento. E non è un caso, che prima di assistere ad una sorta di prodigio, in una sala completamente buia, dove gira (animandosi!) un imponente zoetrope di Toy Story 2 – la prima delle due sorprese, appunto – campeggia una frase emblematica di Lee Unkrich: “I nostri film sono assolutamente hight-tech, ma alla loro origine ci sono storie e personaggi sbocciati dall’immaginazione e dalla traccia di una matita su carta”.

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Una delle gigantesche raffigurazioni nella sala centrale del Palazzo delle Esposizioni. Photo Credits: Hot Corn.

Ed è per questo, che attraversando la hall del Palazzo delle Esposizioni, arriviamo alla sorpresa finale: un gigantesco montaggio animato con diapositive e scatti, che raccordano Wall-E, Ratatouille, Il Viaggio di Arlo, Gli Incredibili e tutti gli altri capitoli di trent’anni pieni di magia. Ah, e non dimenticate di uscire dalla parte destra, in fondo alla scale vi aspettano due mostruosi (ma irresistibili) amici…

Volete rivedere i capolavori Pixar? Li trovate tutti su CHILI: da Il Viaggio di Arlo a Cars, fino a The Brave e Alla Ricerca di Dory.

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