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Aspettando l’Oscar | La miglior regia e la vittoria quasi sicura di Alfonso Cuarón

Spike Lee ribalterà il pronostico? Difficile, ma attenzione al caso Yorgos Lanthimos

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L’Oscar per la miglior regia è una delle categorie meno equilibrate di quest’anno. A scanso di clamorosi abbagli dell’Academy, la statuetta dovrebbe essere assegnata ad Alfonso Cuarón per Roma. Le sorprese, però, non sono un territorio sconosciuto dalle parti del Dolby di Los Angeles, soprattutto negli ultimi tempi (l’inaspettata sconfitta di La La Land a favore di Moonlight è un esempio granitico). Ed è stata già una sorpresa che nella cinquina dei candidati non si siano trovati due nomi dati per certi come Bradley Cooper per A Star Is Born e Damien Chazelle per Il primo uomo, e che invece sia riuscito a entrare il polacco Pawel Pawlikowski per Cold War.

ALFONSO CUARON per ROMA – Il favorito della cinquina, per manifesta superiorità. Da un punto di vista strettamente registico, Roma è un film che merita di essere considerato alla stregua delle più sontuose prove di tutti i tempi: la macchina da presa di Alfonso coccola e avvolge lo spettatore, lo immerge nella quotidianità di Città del Messico del 1970 come se affrontasse anche lui quei tumulti politici e privati insieme alle straordinarie Yalitza Aparicio e Marina de Tavira. Piani sequenza maestosi e profondità di campo che permettono di scegliere che cosa vedere e su cosa porre il proprio interesse: regia, tecnica e cuore in sintonia miracolosa, con lo sguardo dell’autore che si serve in modo funzionale dei mezzi a disposizione. Alfonso vinse già l’Oscar per la miglior regia nel 2014 per Gravity, ma ciò non deve essere una scusante per preferire gli altri concorrenti.
PERCENTUALE: 60%

Oscar, Alfonso Cuaron nominee for Roma
Alfonso Cuarón sul set di Roma.

YORGOS LANTHIMOS per LA FAVORITA – L’unico sfidante credibile per Alfonso è il greco Yorgos Lanthimos, candidato per La favorita. L’abuso al limite della maniera di fish-eye e grandangoli ha conquistato i giurati. Lanthimos era stato già candidato agli Oscar per la sceneggiatura di The Lobster nel 2017, ma gli fu preferito Kenneth Lonergan per Manchester by the Sea. Può vantare una nutrita schiera di estimatori cinefili, che lo seguono sin dai tempi di Kynodontas (2009). Chi vorrà distinguersi per fare bella figura con gli amici, vantando di essere cinefili radicali e attenti agli autori più modaioli, farà il tifo per lui.
PERCENTUALE: 20%

SPIKE LEE per BLACKKKLANSMAN – Le speranze di vedere Spike Lee alzare l’Oscar per miglior regia sono minime. Sia chiaro, BlacKkKlansman è un grandissimo film e tutti noi amiamo Spike. I giurati dell’Academy lo hanno sempre scandalosamente ignorato, e hanno cercato di riparare nel 2015 attribuendogli l’Oscar alla carriera. Un capolavoro come La 25° ora, per esempio, non fu neppure preso in considerazione. Ci sono molte più speranze per lui nella categoria per miglior sceneggiatura non originale, perché gli avversari sono tutt’altro che irresistibili (a proposito, che cosa ci fanno lì i Coen per La ballata di Buster Scruggs?).
PERCENTUALE: 10%

ADAM MCKAY per VICE – L’UOMO NELL’OMBRA – Fino a pochi anni fa, Adam McKay era unicamente il regista di pellicole demenziali come Anchorman e Fratellastri a 40 anni. Will Ferrell gli deve molto, per esempio. Prima con La grande scommessa e adesso con Vice – L’uomo nell’ombra, è diventato uno dei registi preferiti dai Democratici. In realtà, non era un idiota prima e non è un genio adesso. Vice è un ottimo film di attori che “gigioneggiano” in ruoli di politici altrettanto demenziali, ma McKay non è diventato improvvisamente Oliver Stone.
PERCENTUALE: 5%

PAWEL PAWLIKOWSKI per COLD WAR – La sorpresa della cinquina. Dato per certo tra i candidati nella categoria per miglior film straniero (dove vinse la statuetta nel 2015 per Ida), nessuno si aspettava che il polacco Pawel Pawlikowski rientrasse anche in quella per la miglior regia. La sensazione è che i giurati dell’Academy gli abbiano voluto lanciare un messaggio ben preciso: se non ci fosse stato Roma, avresti vinto nuovamente tu per il miglior film straniero, caro Pawel.
PERCENTUALE: 5%

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