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Da The Irishman a Motherless Brooklyn | Gli imperdibili 10 del New York Film Festival 57

Scorsese, Varda, Baumbach, Almodóvar, Assayas e gli altri: i titoli da non perdere al NYFF 57

NEW YORK – ll New York Film Festival di quest’anno – siamo alla 57.esima edizione, in programma dal 27 settembre al 13 ottobre al Lincoln Center – presenta oltre due dozzine di film provenienti da diciassette paesi diversi, in attesa di scoprire gli altri titoli, i focus e gli incontri previsti. Quest’anno l’apertura è dedicata all’epopea attesissima di Martin Scorsese con The Irishman, e comprende l’ultimo film di Agnès Varda, Varda di Agnès. Viene rappresentata New York con Motherless Brooklyn, che segna il ritorno alla regia di Edward Norton, la Spagna con Pain and Glory di Almodovar, e il Giappone con To the Ends of the Earth di Kiyoshi Kurosawa. «Tutti i film in rassegna, che siano commercial o shorts, che vengano realizzati in Italia, in Senegal o a New York City, sono il risultato di artisti dietro la macchina da presa che combattono su più fronti per vedere realizzata e mostrata la loro visione, creando qualcosa di nuovo nel mondo», ha spiegato il direttore del NYFF Kent Jones. Allora, ecco qui i 10 film, per lo più internazionali, che abbiamo selezionato e che dovrebbero attirare la vostra attenzione.

THE IRISHMAN – L’epopea di Martin Scorsese con Robert De Niro, Joe Pesci e Al Pacino ad aprire il festival il 27 settembre. Il film, che verrà distribuito da Netflix alla fine di quest’anno, racconta la scomparsa nel 1975 del leader dei Teamsters Jimmy Hoffa e il suo legame con il sicario della mafia Frank Sheeran.

the irishman
Joe Pesci e Al Pacino in The Irishman

MARRIAGE STORY – Diretto da Noah Baumbach, anche questo in uscita su Netflix, è tra i film di punta del festival. E, se questo non è un motivo sufficiente per vederlo, il film vede protagonisti Adam Driver e Scarlett Johansson come coppia di quasi ex marito e moglie, e la loro relazione intricata, caotica e schietta che si svolge all’interno dei confini di New York.

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Marriage Story di Noah Baumbach

MOTHERLESS BROOKLYN – Basato su un romanzo di Jonathan Lethem, Motherless Brooklyn segue la vita di un detective con la sindrome di Tourette. Il film – interpretato da Willem Dafoe, Leslie Mann, Bruce Willis ed Edward Norton, che tra l’altro lo dirige e sceneggia – concluderà il festival il 13 ottobre.

Willis e Norton sul set di Motherless Brooklyn

FIRST COW – L’ultimo progetto del regista di Certain Women, Kelly Reichardt, si concentra sulla regione Nord-ovest Pacifico all’inizio del XIX secolo.

First Cow di Kelly Reichardt

PAIN AND GLORY – Pedro Almodóvar – che ha firmato anche il manifesto dell’edizione – e la sua summa cinematografica, interpretato da Antonio Banderas nei panni di un regista ispirato allo stesso Almodóvar. Penélope Cruz interpreta sua madre in questo progetto che viaggia nel tempo.

Pedro Almodóvar e Penélope Cruz sul set di Dolor y Gloria

PARASITE – Bong Joon-ho dirige il film descritto come uno dei film più “selvaggi, spaventosi e inaspettati degli ultimi anni”. Racconta di una famiglia di quattro persone che iniziano a complottare per far quadrare i conti. Ha vinto il primo premio al Festival di Cannes di quest’anno (tra l’altro il primo film coreano a ricevere tale onorificenza).

Una scena di Parasite

VARDA by AGNES – Diretto Agnès Varda, amata gigante del cinema scomparsa in Francia ad inizi oanno. Il suo lavoro finale funge da tour della sua carriera, con interviste d’archivio, video e molto altro.

Agnès Varda

WASP NETWORK – Debutta negli Stati Uniti #NYFF57. Il film, diretto da Olivier Assayas, racconta la storia di un gruppo di disertori cubani a Miami che nei primi Anni Novanta hanno istituito una rete di spionaggio per infiltrarsi in gruppi terroristici anti-Castroisti che effettuano attacchi violenti in suolo cubano.

Wasp Network di Olivier Assayas

PORTRAIT OF A LADY ON FIRE – Céline Sciamma dirige la storia su un giovane artista incaricato di dipingere un ritratto di una donna ricca, e che sta per sposare un uomo che non ha mai incontrato.

TO THE END OF THE EARTH – La narrazione del cineasta giapponese Kiyoshi Kurosawa è descritta come “Una storia divertente di scontro culturale sia una rappresentazione penetrante dell’alienazione e dell’ansia di una giovane donna che spinge l’abilità del regista in dimensioni nuove, misteriose ed enormemente emotive”.

To The Ends of the Earth di Kiyoshi Kurosawa

Qui invece il manifesto firmato Almodovar del NYFF57:

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