in

L’Opinione | Tra politica e horror: perché Noi di Jordan Peele è già un classico

Il regista di Get Out torna con un film ancora più stratificato e ambizioso, centrando l’obiettivo

Lupita Nyong'O in una scena di Noi.

This is America. Il titolo della canzone con cui Childish Gambino – aka Donald Glover – ha mostrato al mondo il volto oscuro del suo Paese ma anche, a ben guardare, il significato ultimo di Noi, il nuovo film di Jordan Peele. Un’opera stratificata che racchiude già nel titolo la chiave di lettura per decifrarlo. Us nell’originale ma anche U.S., ovvero United States. E mentre oltreoceano rimbalzano online articoli che analizzano ogni aspetto e dettaglio del film prodotto dalla Blumhouse e il botteghino a stelle e strisce segna record d’incassi – 90 milioni di dollari nel weekend di debutto al fronte dei soli 20 di budget -, Noi è già diventato parte dell’immaginario pop.

Jordan Peele sul set di Noi.

Come? Grazie a tuta rossa e un paio di forbici dorate. Gli elementi che caratterizzano i terrificanti doppelgänger dei protagonisti di Noi. Una famiglia della media borghesia afroamericana, i Wilson, composta da Adelaide (LupitaNyong’O) e Abraham (Winston Duke) e i lori figli Zora (Shahadi Wright Joseph) e Evan Alex (Jason) che decidono di trascorrere le vacanze nella casa d’infanzia di lei, vicino Santa Cruz. La stessa dove da bambina rimase turbata dopo essersi persa nella casa degli specchi del Luna Park sulla spiaggia. Un trauma riemerso una volta tornata in quei luoghi e culminato con l’apparizione, sul vialetto di casa, di quattro individui identici a lei e alla sua famiglia intenzionati ad ucciderli.

I terrificanti doppelgänger di Noi.

«Ogni cosa in questo film è calcolata, ve lo posso garantire», ha dichiarato Jordan Peele a Vulture. E l’impressione guadando il film è esattamente questa. Un’ingranaggio perfettamente oleato composto da riferimenti e omaggi ad altre pellicole – Da Shining a Lo Squalo, da I Goonies a The Twilight Zone -, metafore, critica sociale, politica e ironia che guarda a eventi passati della storia degli Stati Uniti – dall’iniziativa benefica Hands Across America a Thriller di Michael Jackson – per analizzare il presente e costruire un’immaginario cinematografico nuovo.

Una scena di Noi.Il tema del doppio è alla base del film.

Perché uno dei maggiori pregi di Noi e del suo regista è quello di prendere a piene mani dal cinema di genere esistente per rimpastarlo in un’opera che sì, ha il retrogusto del conosciuto, ma, al tempo stesso, se ne affranca, creando qualcosa di totalmente personale. Così come la satira sociale da Oscar di Get Out, anche Noi nasce da un’idea originale. E solo per questo, Jordan Peele merita di essere applaudito, per osare e rischiare in un’industria che basa più della metà del suo fatturato su sequel, prequel e reboot.

Il tweet di Jordan Peele.

Inoltre, se è vero che Noi è un horror – come d’altronde dichiarato dal suo regista in un tweet breve quanto esaustivo – è anche vero che qui il genere è un elemento totalmente accessorio. Un mezzo, come il tema del doppio che riempie ogni fotogramma, usato da Peele per parlare dell’inconscio di un Paese terrorizzato dal diverso, disorientato e ossessionato dall’apparire – più giovane, più ricco, più affermato – e che deve ritrovare se stesso come recita l’insegna del Luna Park in cui svanisce e riappare la vittima e carnefice Adelaide, final girl dalla doppia (!) anima.

Lupita Nyong’O è una final girl inedita.

«La cosa principale di cui volevo parlare con il film era la nostra capacità di puntare il dito verso l’esterno e la nostra incapacità di puntare il dito verso l’interno» ha dichiarato il regista in un’intervista a USA Today. Noi altro non è che una riflessione sulla politica violenta e razzista di Trump, sul declino del sogno obamiano, sul riemergere di sensi di colpa collettivi. Un horror allegorico, un nuovo classico. Lo specchio dentro cui si riflette l’immagine di un Paese che vuole essere di nuovo grande ma finisce per scontrarsi con se stesso. «Siamo americani».

  • Qui potete vedere il trailer di Noi:

[inserisci trailer=’noi-trailer-ufficiale’ display=’title’]

Lascia un Commento

kristen stewart

Kristen Stewart diventa Jean Seberg in Against All Enemies. La vedremo a Cannes?

Annabelle

The Conjuring Universe | Annabelle ritorna a casa e l’estate al cinema si fa horror