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New York, Anni 80 | Undici film da riscoprire al Metrograph Theater di Manhattan

Jean-Michel Basquiat, Sidney Lumet e gli altri: nel Lower East Side un ciclo di titoli da non perdere

New York '81
La New York apocalittica di John Carpenter

NEW YORK – Un portale temporale si è aperto nella Lower Manhattan e ci trasporta negli anni ’80 al solo costo di un biglietto del cinema. Non una sala qualunque, ma la più elegante di New York, il Metrograph, nel Lower East Side. Luogo di culto che oltre ai nuovi film indipendenti e ai documentari già distribuiti nel circuito del festival, sta presentando al pubblico classici trascurati o perduti. Un esempio? La pellicola in 35mm Downtown 81, un verace ritratto della scena underground newyorchese che vede tra i protagonisti anche il pittore di Brooklyn, Jean-Michel Basquiat, morto all’età di 27. Diretto dal fotografo svizzero Edo Bertoglio con la direzione artistica di Maripol (il fashionista francese “responsabile” del look di Madonna), e prodotto dal presentatore di TV Party ed ex allievo della Warhol Factory Glenn O’Brien, Downtown 81 non è proprio un classico film. La trama? La storia di un ragazzo che cammina per le vie di New York, entra nei club, saluta gli amici e spera di vendere un dipinto.

New York '81
Un’immagine da Downtown 81

Il budget era così ridotto – l’attore principale che interpreta Basquiat era senzatetto all’epoca, quindi di notte dormiva nell’ufficio della produzione – che il film non è stato mai finito. Ad occuparsene, per così dire, è stato il Festival del cinema di Cannes nel 2000. Tutti i dialoghi sono stati registrati di nuovo, ma la musica, dal disco latino dei Kid Creole and the Coconuts al punk dei DNA e la New Wave giapponese dei The Plastics, è stata fortunatamente mantenuta. C’è anche Debbie Harry, la grandissima Blondie, nei panni di una fata madrina. Dunque, il film di Bertoglio fa parte di una rassegna di 11 lungometraggi dal titolo New York ’81; tra i titoli si trovano titoli mainstream e tesori esoterici e tutti meritano una visione.

New York '81
La moda anni ’80 vista da Wiseman

A partire da Model, realizzato dal grande Frederick Wiseman, che ad 89 anni è ancora al lavoro. Il film di 129 minuti mostra come viene gestita la macchina della moda ed in particolare il business della agenzie di modelle. Altri due titoli sono ambientati nel Garment Center, tra cui l’assurda commedia So Fine (Jeans dagli occhi rosa), in cui Ryan O’Neal e Jack Warden creano involontariamente una sensazionale trend, i jeans strappati sul sedere. Anche Mariangela Melato appare nel ruolo della moglie del mafioso interpretato da Richard Kiel (il nemico di James Bond, Jaws). E per finire, Ennio Morricone firma la colonna sonora.

New York '81
Dudley Moore è Arturo

L’altro film è Ms. 45 (L’angelo della vendetta) di Abel Ferrara, una cupa pellicola che si inserisce nel filone rape and revenge. Decisamente più ottimistica, Arthur (Arturo), la commedia romantica con Dudley Moore e Liza Minnelli, è ancora oggi divertente come all’epoca. Moore è perfetto nei panni del milionario rubacuori che si innamora della povera cameriera del Queens interpretata dalla Minnelli. Il premio Oscar Sir John Gielgud, lo straordinario maggiordomo che «avvisa i giornali» e la cinematografia della New York dei primi anni ’80 sono da sogno.

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La mia cena con André

Un po’ più crudo è Prince of the City (Il principe della città) di Sidney Lumet, con Treat Williams; la storia vera di un detective della squadra narcotici che si batte contro la corruzione nel suo stesso dipartimento. Nel cast, Jerry Orbach, Bob Balaban e un’adolescente Cynthia Nixon. La scelta più intellettuale è sicuramente My Dinner with André (La mia cena con André) di Louis Malle, l’amata conversazione sul teatro sperimentale e la natura della vita tra Wallace Shawn e Andre Gregory al Café des Artistes. Anche se tecnicamente non girato a New York City, l’essenza della città permea ogni immagine di Escape From New York (1997: Fuga da New York). Lo sguardo di John Carpenter è  vertiginoso e apocalittico e Manhattan, rappresentata come una prigione anarchica, forse ricorda la metropolitana ogni sera dopo le 5 del pomeriggio.

  • Qui potete vedere una sequenza di 1997: Fuga da New York

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