in

Mark Cousins: «Marcia su Roma, il cinema come arma e la fiducia nel futuro»

Tra Donald Trump, le fake news, il passato e il potere del cinema: il regista si racconta a Hot Corn

marcia su roma
Mark Cousins, regista di Marcia su Roma

VENEZIA – «Il cinema è androgino, è anarchico, non ha un’ideologia intrinseca. Si può usare una macchina da presa per raccontare una verità o una bugia, per un’apertura o una chiusura. L’obiettivo della macchina da presa è un’estensione di ognuno di noi come registi. Se sei un essere umano e sei curioso di quello che accade nel mondo e provi empatia e tenerezza puoi mostrare queste cose attraverso il tuo sguardo. Il cinema senza dubbio può essere una forza che fa del bene. Ma anche del male…». Mark Cousins apre come Evento Speciale Fuori Concorso la giornata inaugurale della XIX edizione delle Giornate degli Autori, sezione indipendente di Venezia 79 con Marcia su Roma. A ispirare il film una rilettura filologica di A Noi! di Umberto Paradisi, film prodotto nel 1923 come documento ufficiale del Partito Fascista sulle giornate che portarono Benito Mussolini alla guida del primo governo dell’era fascista. L’occasione per riflettere con il regista di fake news, del ruolo del cinema come arma contro ogni forma di ignoranza e del passato, da preservare per migliorare il futuro. Scritto a quattro mani con Tony Saccucci, il film – prodotto da Palomar e in collaborazione con il Saggiatore – arriverà nelle nostre sale il 20 ottobre con I Wonder in occasione del centenario della Marcia su Roma.

  • Mark Cousins: «Welles? Oggi la sua giustizia sociale è necessaria più che mai»

La video intervista per Marcia su Roma è a cura di Manuela Santacatterina:

Lascia un Commento

Three Nights a Week

Florent Gouëlou: «Three Nights a Week? Un inno alla libertà e all’accoglienza reciproca»

Noah Baumbach

Noah Baumbach: «White Noise, la cultura pop e l’attualità del linguaggio di Don DeLillo»