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L’Italia di ieri, il Boom e quella 500 rubata da Franco e Ciccio

Un’icona pop di un’altra epoca: la prima puntata della nostra nuova rubrica dedicata alla 500

Quale – se non il cinema – è il mezzo più veloce per sfrecciare tra la fantasia di generazioni e generazioni di sognatori? Che sia il treno dei Fratelli Lumière, che pareva uscire dallo schermo; che sia il razzo spaziale di Méliès, finito sul volto di una luna antropomorfa, il grande schermo ha da sempre utilizzato i mezzi di trasporto per far viaggiare gli spettatori in altri mondi. Lontani e vicini. E, tra loro, dal 4 luglio di sessantadue anni fa, la piccola e iconica Fiat 500 è stata l’emblema di un nuovo cinema, costruito in Italia ed esportato in tutto il mondo.

Piazza San Carlo di Torino, agli inizi dei Sessanta

A oggi sono centinaia le apparizioni della 500 nei film, simbolo di una boom economico e culturale raccontato in storie in bianco e nero che non invecchiano mai. Così, in questo viaggio di cinema e memoria, Hot Corn vi accompagna alla riscoperta della 500 partendo da questa prima puntata e dalla nascita, il 4 luglio del 1957, quando quelle linee morbide e tonde irruppero sul mercato, riscrivendo le regole di design sotto il segno dell’innovazione a portata di tutti, mischiandosi e amalgamandosi nella storia dell’Italia più bella. E, poco dopo, eccola la 500 passare in Rocco e i suoi Fratelli di Luchino Visconti nel 1960, non a caso una delle pellicole italiane più celebrat di sempre, anche all’estero.

Alberto Sordi ne Il Boom. Sullo sfondo, una Fiat 500

La 500 in quel cinema diventa così l’oggetto del desiderio, proprio come accade a Alberto Sordi che, ne Il Boom di Vittorio De Sica, uscito nel 1963, fa dell’auto il paragone esatto di quegli anni lì, quando le illusioni di ieri diventavano – in qualche modo – le realtà di domani. Fotografia perfetta e graffiante, come fu anche Il Sorpasso di Dino Risi. Tante, tantissime le 500 incrociate da Vittorio Gassmann e Jean-Louis Trintignant sulla Via Aurelia, verso le spiagge della Toscana di un caldo ferragosto. La 500 è il manifesto pop del miracolo economico italiano, macchina del popolo (per un cinema colto ma popolare), utilitaria per valigie e sogni che sa declinare alla perfezioni vizi e virtù degli italiani.

La 500 ne I Motorizzati

Nei primi anni di vita, la 500 fa la sua comparsa un po’ ovunque nel cinema italiano (ma anche francese) tanto che nel 1962 finisce addirittura per fare da spalla a Franco e Ciccio ne I Motorizzati – altro titolo emblematico del momento storico – di Camillo Mastrocinque. I due, ladri da strapazzo, cercano di fare il salto di qualità rubando proprio una 500 ma, non conoscendo i segnali stradali, girano in tondo in una Roma al massimo del suo splendore, dove i Fori e Piazza di Spagna, pian piano, venivano riempiti di quel metallo splendente color pastello. Formula esatta di felicità, mentre Edoardo Vianello intonava Vigile Twist, inno spensierato e leggero di un’epoca memorabile.

Qui trovate il numero speciale di Hot Corn Weekly: Cinquecento #Summerstories

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