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La Notte Del 12 | Il trionfo ai César per un thriller femminista assolutamente da riscoprire

Sei César vinti per un film potente passato male in Italia. Ecco perché recuperarlo in streaming

La notte del 12
Un delitto, una ragazza: dov'è la verità? La notte del 12.

ROMA – Agli ultimi César, gli Oscar del cinema francese, ha sbaragliato la concorrenza conquistando ben sei statuette incluse le più ambite per miglior film e miglior regia. Questo il coronamento definitivo per La notte del 12, un film che, a partire dalla presentazione a Cannes lo scorso anno, ha intrapreso un fortunatissimo viaggio in sala con oltre 500.000 spettatori in Francia e raccolto critiche entusiaste. E anche in Italia, dopo il passaggio (debole) al cinema lo scorso autunno, è finalmente disponibile in digitale perché tutti possano (ri)scoprirlo (lo trovate su Prime Video, CHILI, Rakuten e Apple TV). Al centro del film c’è un omicidio: la giovane Clara che, per motivi ignoti, viene bruciata viva. Chiamato ad indagare sul caso sarà Yohan (Bastien Bouillon), da poco a capo della polizia giudiziaria di Grenoble, coadiuvato dal collega Marceau (Bouli Lanners).

Alla ricerca della verità: Bastien Bouillon e Bouli Lanners.

Varie piste verranno intraprese dall’investigatore, disvelando un contesto sociale non così innocente come vorrebbe essere. A questo punto ci si potrebbe chiedere perché un noir, all’apparenza così tradizionale, abbia attratto un tale plebiscito di pubblico e critica: guardandolo, non è arduo rispondere a questa domanda. Fin dalle sue prime battute, La notte del 12 non ha proprio nulla di tradizionale e il pubblico viene immediatamente informato di assistere ad un caso irrisolto. Pare che ogni anno in Francia ben il 20% dei casi di omicidio rimanga senza un colpevole ed è alquanto coraggiosa e interessante la scelta del regista, Dominik Moll, di raccontare proprio uno di questi. Di per sé spiazzerebbe la visione di un thriller in cui poco o nulla viene spiegato, ma destabilizza soprattutto l’immediata consapevolezza che andrà così per i minuti a venire.

La Notte Del 12.
Una delle scene chiave de La Notte Del 12.

Così ci si ritrova costretti ad osservare il contesto della vittima non più con il tipico occhio dell’investigatore, forse per la prima volta in una vita da spettatori. Clara era una giovane donna in un mondo di uomini con cui intratteneva relazioni più o meno intense e post mortem si ritrova ancora circondata da soli uomini chiamati ad indagare sulla sua uccisione. E allora ecco che emerge in tutta la sua forza l’estremo maschilismo di un contesto che guarda alla vittima quasi come fosse colpevole dell’accaduto e che ancora non riesce a liberarsi da logiche ataviche quanto mai stereotipate. Nelle indagini dei due superbi protagonisti – Bouillon premiato come miglior promessa maschile e Lanners come miglior attore non protagonista – dunque, le uniche effettive occasioni di avvicinamento alla verità e cambio di prospettiva sono offerte dalle donne comprimarie (l’amica della defunta, una giudice istruttore ed una nuova recluta della polizia).

La notte del 12
I fiori e le candele sul luogo del delitto.

Così – scena dopo scena – La notte del 12 diventa un film innovativo e necessario, perché reinventa le logiche del noir classico e lo fa in chiave femminista. Il quesito definitivo e più inquietante lanciato dal film rimane infatti questo: «Ma è possibile siano soprattutto uomini a commettere omicidi contro le donne e siano al contempo uomini ad indagare sulla loro morte?». E per quanto fastidiosa possa essere per uno spettatore l’impossibilità di risolvere un giallo e veder così soddisfatta la propria curiosità, è molto più potente il malinconico messaggio che non tutto nella vita abbia una spiegazione e che non tutti i nodi possano sempre essere sciolti. Recuperatelo.

  • FRENCH TOUCH | La nostra rubrica dedicata al cinema francese
  • VIDEO | Il trailer de La notte del 12:

 

 

 

 

 

 

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