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Se scappi, ti sposo vent’anni dopo e quei due strani amici: Julia Roberts e Richard Gere

In Italia uscì il 17 dicembre 1999 proprio mentre il mondo sognava una coppia che non lo fu mai

Richard Gere e Julia Roberts in Se scappi ti sposo.

ROMA – Julia Roberts, Richard Gere e alla regia sempre lui: Garry Marshall. Stiamo forse parlando di Pretty Woman? Decisamente no, visto che il super trio delle commedie romantiche diede vita anche ad un altro cult del genere: Se scappi, ti sposo. Un film del 1999, arrivato a nove anni di distanza dal successo planetario (e imprevisto) proprio di Pretty Woman, un film che rispetto al famoso precedente e cult possiede forse meno fascino, conservando comunque delle qualità. Prima fra tutte, l’incredibile alchimia fra le due star, ormai legate da un vincolo artistico indissolubile e anche da una profonda amicizia come raccontato dallo stesso Gere più di una volta.

Grandi amici: Julia Roberts e Richard Gere nel 2005.

Il mondo a un certo punto – nel 1991 – sognava la coppia Gere & Roberts anche nella vita, sognava che la favola divenisse reale, invece non accadde mai. Solo grandi amici, grandi confidenti, lui con Cindy Crawford, lei dentro in una carriera segnata da pochi passi falsi. Perché quel momento di vent’anni fa – in America Se scappi, ti sposo uscì nell’estate del 1999 – segnò un momento chiave nella vita professionale della Roberts, anticipando Erin Brockovich – Forte come la verità. La ricordate in minigonna, microtop e battuta sempre pronta? Un ruolo tagliato su misura, quello della combattiva segretaria che lottava contro Pacific Gas and Electric Company, che le valse la vittoria dell’Oscar. Finalmente.

Julia Roberts
Julia Roberts e Dylan McDermott in Fiori d’acciaio.

Dici Se scappi, ti sposo vent’anni dopo e pensi anche a un altro matrimonio, a uno dei primi ruoli a dare visibilità a Julia: quello di Shelby in Fiori d’acciaio, 1988. Un matrimonio però voluto a tutti i costi e non temuto, però. A differenza della runaway bride Maggie, che prima di sposare Richard Gere manda a monte tre cerimonie, la verace bellezza del Sud di Steel Magnolias vedeva nelle nozze col fidanzato un modo di restare agganciata alla vita, di non soccombere ad una malattia che si sarebbe rivelata fatale. Una figura forte che la Roberts ha interpretato magnificamente, conquistando anche la prima nomination all’Oscar della carriera.

1990: Richard Gere e Julia Roberts in Pretty Woman.

Regina assoluta degli anni Novanta – oltre a Pretty Woman basterebbe citare A letto con il nemico, Hook, Michael Collins, Notting Hill per capirne l’importanza – l’attrice si è sempre trovata a suo agio in commedie poco banali come il delizioso Il matrimonio del mio migliore amico, in cui ha diede vita ad una performance spumeggiante e ironica nei panni del critico gastronomico Julianne, trentenne disperatamente innamorata dell’amico Michael (Dermot Mulroney), futuro sposo di Kimmy (Cameron Diaz). Un film così iconico, quello di P.J. Hogan, da meritare grandi celebrazioni nel ventiduesimo anniversario della sua uscita

Julia Roberts
Julia Roberts fotografa Natalie Portman in Closer

Eppure, Julia Roberts è sempre stata capace di toccare anche corde più drammatiche, come nel bellissimo Closer di Mike Nichols del 2004, in cui si è allontanata di colpo dall’immagine rassicurante della brava ragazza americana per interpretare una donna in crisi, adulta e matura. La ricordiamo di certo per i personaggi più luminosi, come l’indimenticabile Daisy di Mystic Pizza, una ragazza la cui unica ricchezza erano le birre ed un sorriso fantastico.

Julia Roberts
Un primo piano di Julia Roberts in I segreti di Osage County

Tuttavia, anche quando le è stato chiesto di forzare la sua natura solare i risultati sono sempre stati all’altezza delle aspettative. Da splendida cinquantaduenne, Julia Roberts è oggi forse una delle star di Hollywood a soffrire meno il passare del tempo, potendo contare su uno charme naturale e su una versatilità che l’ha portata a ruoli intensi, come la moglie tradita di I segreti di Osage County (quarta nomination all’Oscar), la madre in cerca di giustizia di Il segreto dei suoi occhi o quella tenera di Wonder. Di sicuro è, e resterà, sempre una ragazza deliziosa. E Richard Gere? «Siamo rimasti amici, sempre», ha ammesso la Roberts, «tra noi c’è sempre una grande complicità e affetto». 

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