MILANO – Folgorante. Lei è Imma Tataranni – Sostituto Procuratore. La campionessa d’autunno di casa Rai – già confermata la seconda stagione – che ha sorpreso tutti macinando ascolti, ma anche la protagonista che stavamo aspettando da tempo sulla rete ammiraglia. Sì, perché tra suore, preti, medici e guardia boschi ci voleva qualcuno che provasse con piglio deciso a spodestare l’immarcescibile Montalbano. Così è arrivata lei: Imma da Matera. Capelli rosso fuoco. Abiti sgargianti indossati con strafottente coraggio. E una caparbietà che la rende invisa ad alcuni colleghi, difficile da gestire per i familiari, ma assolutamente adorabile agli occhi degli spettatori.
È il fascino degli eroi difettosi, sbagliati. In una parola umani. Perché mentre è impegnata a risolvere i casi di puntata, la Tataranni rivela il suo mondo. Quello perso fra i Sassi ruvidi, spigolosi ma pieni di storia come lei, che ha un piglio di ferro, un’invidiabile fiuto per le indagini ma fatica a mantenere un equilibrio fra lavoro e famiglia: dagli alti e bassi del matrimonio con Pietro, mammo e casalingo interpretato da un divertentissimo Massimiliano Gallo, al rapporto conflittuale con la figlia adolescente Valentina (spoiler! esistono le madri imperfette) fino alle buffe ma non per questo meno accattivanti fantasie erotiche che il giovane collega Ippazio Calogiuri (Alessio Lapice, reduce da Il primo re) suscita in Imma.
Per dirla con Madonna, la Tataranni è un’unapologetic bitch. Una donna complessa, poco accomodante e sessualmente attiva. Dettaglio da non sottovalutare: ricordate l’ultima volta che avete visto un personaggio Rai, femminile, over 35 infrangere questo tabù? Certo l’impatto della serie (non un prestige drama ma una stimolante novità firmata da Francesco Amato) non sarebbe stato lo stesso se a dare voce, volto e (soprattutto) anima alla Tataranni non ci fosse stata Vanessa Scalera.
Pugliese doc, che al cinema aveva già lavorato con Marco Bellocchio, Nanni Moretti, Michele Placido e Marco Tullio Giordana, mentre in tv era stata la protagonista di Lea (film tv dedicato alla Garofalo, testimone di giustizia uccisa nel 2009) e della sfortunata serie L’Aquila – Grandi speranze. Sulla carta Scalera era una semi-sconosciuta a cui affidare sei prime serate. Nei fatti si è dimostrata una grande rivelazione, piena di carisma. Il che è una fortuna per tutti. Perché se il personaggio nato dai romanzi di Mariolina Venezia fosse stato interpretato da uno dei soliti volti, sarebbe stato un vero delitto!
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