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Honeyland | Due nomination all’Oscar per un documentario sulle api

Ma cos’è Honeyland? L’opera di Kotevska e Stefanov è una profonda riflessiona sulla natura

Honeyland
Honeyland

MILANO – Fotografia spettacolare e monito sociale. Questo alla base di Honeyland, opera di Tamara Kotevska e Ljubmir Stefanov, vincitore di tre premi al Sundance Film Festival e candidato nella shortlist degli Oscar come Miglior documentario. Catapultandoci in un territorio che sembra rimasto ai confini del mondo, il film ci mostra una vita modesta ma quantomai idilliaca, quella degli apicoltori nella Macedonia del nord. Inseguendo un canto che sembra appartenere ad altri tempi, la cinepresa segue Hatizde, una donna di etnia turca che sulle montagne raccoglie il miele e vive in perfetta simbiosi con le api e la natura.

Honeyland
Honeyland

Honeyland è un perfetto esempio di quel cinéma vérité di Edgar Morin. Con un approccio strettamente osservativo viene mostrata la vita nel villaggio di Hatizde ma viene lasciato anche spazio a una riflessione più profonda, importante e drammaticamente attuale. Il consumismo e la corsa al profitto, rappresentati da Hussein che arriva al villaggio con la sua famiglia nomade, mette in pericolo l’equilibrio ecologico e la vita stessa delle api, ponendo l’attenzione sulla loro importanza per l’ecosistema globale. “Prendere metà, lasciare metà” è la regola di Hatizde, bellamente ignorata dagli uomini d’affari. In questo senso, il film si può considerare come una parabola sulla corsa allo sfruttamento delle risorse naturali.

Una scena di Honeyland
Una scena di Honeyland

Il distruggere compulsivamente le riserve del pianeta si configura come un suicidio per l’umanità, un’auto-distruzione di cui però sembra non importargliene. La scelta di Fejmi Daut e Samir Ljuma, responsabili alla cinematografia, è stata quella di alternare ampie inquadrature degli spazi con riprese dettagliate di alcuni particolari, creando un’armonia tra il microcosmo delle api e il macrocosmo del territorio. Anche la scelta di non utilizzare musiche di sottofondo ma lasciare che siano i rumori della vegetazione, degli animali e della vita quotidiana nel villaggio a permeare le scene contribuisce a dare il senso di una realtà che, purtroppo, nelle società della globalizzazione è andata perduta.

honeyland
Il cielo della Macedonia

L’azione di quell’utilitarismo crudele, diventato ormai la norma, è ciò che annienta questi piccoli angoli di paradiso, non ancora intaccati da concetti come il guadagno o il tornaconto personale. Un’esistenza in cui ancora vige il riguardo e una certa devozione nei confronti di ciò che ci è stato dato e che ancora non è caduta nella trappola dell’ottimizzazione. Per questo, Hatizde si staglia su tutto e tutti, come avvertimento del danno irreparabile verso cui ci stiamo dirigendo ed esempio di come sia possibile formare una relazione alla pari, con le api, con la natura e con il mondo che ci circonda.

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Qui potete vedere il trailer di Honeyland:

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