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Gus Van Sant: «Il mio John Callahan, tra fumetto e politica, Portland e Reagan…»

Il regista racconta la storia vera del fumettista disabile, interpretato da Joaquin Phoenix

BERLINO – A ventitré anni dal primo film girato insieme, Da morire, Gus Van Sant ritorna a far coppia con Joaquin Phoenix per dar vita a Don’t worry, he won’t get far on foot, in concorso qui alla Berlinale e in uscita nelle sale italiane il prossimo 10 maggio con Adler. Un film che è un biopic sul fumettista americano John Callahan – interpretato da Phoenix – finito sulla sedia a rotelle a causa di un incidente d’auto e scomparso nel 2010 a soli 59 anni. Nella sua brillante carriera, Callahan ha trasformato la disabilità in un’occasione di riscatto dalle proprie dipendenze, come ha spiegato Van Sant a Hot Corn durante l’incontro con la stampa al festival.

Joaquin Phoenix nei panni di John Callahan in Don’t Worry, He Won’t Get Far On Foot.

L’IDEA «Conoscevo le vignette di John Callahan attraverso i quotidiani di San Francisco che le pubblicavano e quando sono stato coinvolto nell’adattamento del romanzo – che si chiama come il film – ne sono stato felice perché è una storia che mi ha sempre affascinato. Sia chiaro, non tutto quello che raccontiamo in Don’t Worry è realmente accaduto: ci siamo concentrati sul capitolo della sua vita che riguarda l’incidente e la riabilitazione. E non solo quella fisica: la disintossicazione è stata probabilmente la sfida maggiore. Lo ha spinto a dare alla sua vita un senso oltre all’alcool».

L’INCIDENTE «John era un artista da prima della paralisi, ma ha poi sempre pensato che la sua vita fosse cambiata per colpa della bottiglia, ecco perché ha trasformato la disabilità in arte. La sua sedia a rotelle percorreva oltre trenta chilometri all’ora, era talmente veloce che finiva sempre coinvolto in vari incidenti a Portland, e non solo sul marciapiede. Era il suo modo di divertirsi: non potendo più andare sullo skate o sugli sci, aveva conservato l’amore per la velocità».

Ancora Phoenix nel film. Callahan rimase paralizzato all’età di 21 anni.

LA POLITICA «La biografia di John è intrisa di politica: parla dell’insediamento di Ronald Reagan e sembra incredibile come oggi tutto risulti molto attuale, persino in forma più estrema. Mentre preparavo Don’t worry, l’America si preparava ad una nuova Amministrazione e si avvertiva una certa pressione nell’aria. Un po’ come quando un campione cade durante una gara alle Olimpiadi».

LA REALTÀ «Mi sono preso delle licenze: ho aggiunto fatti inventati o ispirati a esperienze personali, ma molti dialoghi vengono dal libro. In effetti lo stesso John era un cantastorie e probabilmente alcuni dettagli della sua vita li ha romanzati. Me ne sono accorto durante le ricerche, quando ho visto in alcune interviste che diceva qualcosa che in qualche modo contraddiceva quanto affermato in precedenza. Ha  movimentato la realtà e l’ho fatto anch’io, ma solo per aggiungere pepe alla storia».

Phoenix e Johah Hill in un altro momento di Don’t Worry.

JONAH HILL «Ho dovuto condensare le scene di Jonah in una settimana e, nonostante lui avesse letto con me, Joaquin e Rooney Mara ogni battuta del copione, ci ha sorpresi calandosi nella parte, a dispetto del poco tempo a disposizione. Essendo uno sceneggiatore oltre che un comico abituato all’improvvisazione, ha aggiunto anche molto di personale, dando delle sfumature incredibili alle scene. La sua capacità di concentrazione mi ha letteralmente sbalordito».

I FUMETTI «La scelta delle strisce da inserire in Dont’ worry è stata democratica: ho preso quelle che mi piacevano di più attingendo anche da vignette che John aveva regalato ai lettori e che la gente ha poi condiviso su Internet. I suoi personaggi giocano con i limiti, a volte in un modo che può sembrare offensivo, sfidando le convenzioni dei fumetti e a volte reinventandoli. Lui aveva questa dote fin da bambino, quando a nove anni ha ritratto la prima caricatura di Frank Sinatra e all’epoca la madre ha pensato fosse solo una marachella irriverente di un bambino».

In attesa dell’uscita italiana, ecco il trailer di Don’t Worry:

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