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Giuliano Taviani: «La colonna sonora di Figli, tra Django Reinhardt e il vinile…»

Dal primo pranzo al film finito: il compositore racconta la genesi della colonna sonora

MILANO – Se da semplice commedia quale poteva essere Figli è diventato un grande film (qui il numero di Hot Corn Weekly che gli abbiamo dedicato), il merito – oltre che della coppia Cortellesi & Mastandrea e di Mattia Torre – è anche suo: Giuliano Taviani ha infatti composto con Carmelo Travia la colonna sonora del film e la sua impronta si sente, a partire dall’omaggio a Django Reinhardt: «Sia io che Carmelo amiamo molto Reinhardt. Non è la prima volta nel nostro repertorio che inseriamo brani per chitarra manouche. Ci piace quel suono caldo, sporco, quel ritmo travolgente». Il risultato? Una colonna sonora preziosa, otto brani già su tutte le piattaforme digitali e a breve anche in un’edizione speciale in vinile.

Facciamo un passo indietro: come nasce la partitura di Figli? «Nasce attorno ad una tavola, in campagna. Siamo io e la mia famiglia, Mattia con la sua, altri amici con tanti figli, tanti bambini, tanto rumore, tanto che non si riesce a parlare. Non si riesce a capire nemmeno il vicino di posto. Vedo Mattia in difficoltà e gli urlo: “Ma è un inferno! Da diventare matti!”. Lui replica: “Ci sto scrivendo un film e ho bisogno di te, di una musica più epica di quella di Troy o di Ben-Hur, epica come la battaglia che stiamo combattendo…”. Ecco com’è cominciata».

Tu e Mattia però avevate già lavorato insieme. «Io e Mattia ci conoscevamo bene, da tanto tempoIl mio debutto al cinema come autore di colonne sonore è stato nel 1998, con Piccole Anime, la nostra storia, quella della Compagnia del Cianti, nata nel 1993. Mattia era l’autore del gruppo insieme a Giacomo Ciarrapico, gli attori erano Carlo De Ruggeri, Massimo De Lorenzo, Andrea Sartoretti e Pietro Sermonti. Alle musiche c’ero io, Marcello Aliotta alle luci. Dal teatro siamo passati alla tv con Boris, Buttafuori, La Linea Verticale e poi al cinema: Piovono mucche, Boris – Il film, Ogni Maledetto Natale e ora Figli.  La nostre vite professionali e quelle private ci hanno unito cosi tanto che la sua mancanza ora, nel quotidiano, è per me un vuoto nauseante».

Figli
Paola Cortellesi e Valerio Mastandrea in Figli. Foto di Andrea Pirrello.

Quanto è stato difficile scrivere una colonna sonora per un film come Figli che, di fatto, non è una commedia, ma molte cose insieme? «In realtà è stato molto più facile. Quando ci sono le idee e quando la scena e gli attori esprimono con chiarezza il sentimento, scrivere la musica è semplice. Una grande mano ce l’hanno data il regista, Giuseppe Bonito, e il montatore Giogiò Franchini, con cui ci siamo intesi da subito».

La colonna sonora di Figli esce in vinile in 500 copie. Come mai? «Lo score è appena uscito su tutte le piattaforme digitali, ma noi ci tenevamo ad avere anche un oggetto fisico e tra il CD e il vinile non c’è gara. L’ascolto del vinile richiede all’ascoltatore più tempo, maggior attenzione. Richiede un meraviglioso rituale che ora, con la velocità di un click digitale, si è ormai perso».

Il retro del vinile di Figli di Giuliano Taviani e Carmelo Travia.

Passano gli anni, ma le colonne sonore in Italia fanno sempre fatica ad avere spazio. Perché? «Ormai penso sia principalmente una questione culturale, che parte da lontano, dalla scarsa educazione musicale nelle scuole e dalla poca attenzione che i giornali dedicano al nostro settore. Nelle recensioni dei film in Italia è raro leggere il nome del compositore. E poi penso che sia un problema politico: dai fondi per gli aiuti statali al cinema non arriva un centesimo alle colonne sonore e questo comporta una reazione a catena, per cui chiudono gli studi di registrazione, chiudono le orchestre e le musiche perdono competitività rispetto al mercato europeo e mondiale. Se non si interviene subito, il settore rischia grosso. L’ACMF, ovvero l’Associazione Compositori Musiche per il Cinema, di cui faccio parte, ha richiesto un confronto con il Ministero per cercare al più presto una via d’uscita…».

  • Qui potete ascoltare la colonna sonora di Figli:

 

 

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