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Germinal, Émile Zola e la modernità di un classico. Anche in televisione

Étienne Lantier, l’ingiustizia e un dramma sociale che diventa serie. Possibile? Sì

Germinal
Louis Peres nel ruolo di Étienne Lantier in Germinal.

ROMA – Ma può la nuova epoca delle serie ridare vita ad un classico della letteratura di ieri? Forse sì. Così, per questa puntata di French Touch (trovate qui le altre puntate della rubrica) andiamo nella Francia della seconda metà dell’Ottocento, quando un giovane di nome Étienne Lantier giunge in un paesino di minatori di nome Montsou, situato nella parte Nord del Paese. Ha un passato burrascoso legato ad alcuni precedenti politici e a una filosofia di vita che mette in dubbio la sua stessa contemporaneità. Ci troviamo in un periodo storico in cui il proletariato francese comincia a riflettere sul suo ruolo e sul suo posto, anni in cui la coscienza di classe torna a smuovere gli animi di coloro che si spezzano la schiena. Étienne viene ospitato da Rasseneur, che gli offre rifugio e lo inserisce come operaio all’interno della miniera Voreu.

Una scena di Germinal

Qui il ragazzo entrerà a contatto con la realtà dei minatori, con il duro lavoro che li piega giorno dopo giorno, e con le loro condizioni esistenziali. Dentro e fuori dalle miniere. Questo è l’incipit di Germinal, serie in due parti (e ovviamente francese) costruita sul capolavoro firmato da Émile Zola nel 1885, fulcro da cui attinge pienamente l’anima di questo prodotto, costruito per un pubblico ormai abituato alla serialità. Firmato da David Hourrègue, la serie si struttura seguendo le vicende del libro e offrendo allo spettatore uno spaccato storico particolare e ispirato e curiosamente contemporaneo per alcuni suoi sviluppi. Al centro della trama troviamo un grande cast a disegnarne le dinamiche corali con il giovane emergente Louis Peres nel ruolo di Étienne.

Sul set di Germinal prima di una scena.

L’aspetto notevole della serie è che ogni personaggio ha un peso specifico, con la propria identità a mescolarsi alla storia all’interno degli eventi rappresentati. Germinal si sviluppa, infatti, seguendo due realtà precise: da una parte le classi più benestanti con le loro piccole cose e i lussi e l’arroganza, e dall’altra il sottoproletariato di una Francia che tratta gli operai alla stregua di oggetti e animali. Da ciò il contrasto alla base della serie, la lotta continua e senza sosta a disegnare le due facce di una stessa medaglia, in cui la giustizia assume una valenza soggettiva. Seguendo le tracce di un grande autore, Germinal cerca di costruire un discorso diretto con lo spettatore fin dalla prima inquadratura e – minuto dopo minuto – ci riesce, grazie ai dialoghi, ma anche ai costumi, alle scenografie, senza mai risultare stucchevole. Chissà cosa avrebbe detto Zola…

  • VIDEO | Qui potete vedere il trailer di Germinal:

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