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Francesco Pannofino: «La tecnica del doppiaggio e il ritorno di Boris»

In occasione del Festival di Tito abbiamo intervistato l’attore e doppiatore

Francesco Pannofino

ROMA – La tecnica del doppiatore, l’istinto sul palco e quella serie cult che continua a fare la storia. In occasione del Festival di Tito – Il Festival della Gratitudine abbiamo intervistato Francesco Pannofino, protagonista di una speciale talk che ha illuminato la sua carriera in studio di doppiaggio, prestando la voce ai grandi attori di Hollywood, da Denzel Washington a George Clooney. “Il doppiaggio è un lavoro in cui si coniuga tecnica e recitazione”, dice ad Hot Corn, “Non è mai facile, né quando doppio Clooney né quando doppio Washington. Ma se dovessi scegliere il doppiaggio più complicato, beh, dico quello del cartoon Mucca e Pollo. Una roba assurda…”.

In studio di doppiaggio con Francesco Pannofino
In studio di doppiaggio con Francesco Pannofino

“La scuola italiano del doppiaggio è tra le migliori, non è cambiata poi tanto”, prosegue l’attore, “Ma questo è un mestiere che va imparato. Tecnicamente ci sono state delle evoluzioni, si risparmia tempo, ma contemporaneamente è diventato più alienante lavorare a questi ritmi, incontrandosi poco. Però noto che stanno arrivando giovani doppiatori molto bravi. L’importante è aggiornarsi e frequentare corsi”. E allora, un consiglio a chi si affaccia a questo mondo: “Non affidarsi mai a chi promette facile successo. Bisogno trovare dei corsi affermati tenuti da professionisti, e poi iniziare da giovani. Così, se va male, c’è un piano B…”.

Pannofino alias René Ferretti e Boris
Pannofino alias René Ferretti e Boris

Doppiatore, certo, ma Francesco Pannofino è anche un grande attore, dunque gli chiediamo com’è stare davanti la macchina da presa invece che in studio di doppiaggio: “Il lavoro è sempre bello”, ci dice, “Se puoi recitare anche con il corpo è anche meglio, senza nulla togliere al doppiaggio. Sul palco di un teatro o al cinema serve l’istinto, mentre con la voce serve la tecnica”. Per finire, gli chiediamo ovviamente se si aspettava che nel 2021 gli avremmo ancora chiesto del suo mitico René Ferretti di Boris, che sta tornando nell’attesa quarta stagione, “Boris racconta con umorismo il nostro paese attraverso una banda di matti. Gli autori sono stati bravi anche nello scegliere il cast. Sapevamo di lavorare in qualcosa di forte, ma all’inizio non mi aspettavo tale successo. La quarta stagione? Posso dire che gli autori sono a lavoro…”.

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E qui, René Ferretti che annuncia Boris 4:

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