in

TV COLUMN | Fleabag 2? La serie di cui non sapevate di avere bisogno

Phoebe Waller-Bridge torna con l’ultima stagione dello show. Dal 17 maggio su Amazon Prime Video

Fleabag 2: una scena della seconda stagione della serie di Phoebe Waller-Bridge
Un dettaglio della locandina di Fleabag 2

MILANO – A fine agosto, a Londra, Phoebe Waller-Bridge tornerà in scena, per l’ultima volta, con Fleabag, il monologo che sei anni fa ha svelato al mondo il suo talento. Il resto è storia nota. Dopo la vittoria al Festival di Edimburgo, la BBC Three ha ordinato un adattamento televisivo della pièce, scritto e interpretato dalla stessa Waller-Bridge. Un successo immediato di pubblico e critica che l’ha portata oltreoceano, tra la creazione di Killing Eve e la partecipazione in Solo: A Star Wars Story, fino alla chiamata di Daniel Craig in persona che l’ha voluta nella rosa di sceneggiatori di Bond 25.

Fleabag 2: una scena della seconda stagione della serie di Phoebe Waller-Bridge
Phoebe Waller-Bridge è Fleabag

Ma prima di dare nuovo lustro alla saga dell’agente di Sua Maestà, l’attrice e commediografa britannica è tornata sul piccolo schermo per la seconda e ultima stagione di Fleabag. E non esageriamo nello scrivere che Phoebe Waller-Bridge ha realizzato un lavoro eccellente. Disponibile su Amazon Prime Video dal 17 maggio, Fleabag 2 torna a distanza di tre anni dal primo capitolo con sei nuovi episodi diretti da Harry Bradbeer che, da soli, costituiscono una guida per ogni aspirante sceneggiatore.

Fleabag 2: una scena della seconda stagione della serie di Phoebe Waller-Bridge
Phoebe Waller-Bridge sul set di Fleabag 2

Perché? Vi basterà vedere il primo episodio – 25 minuti ambientati durante una tesa cena di famiglia – per rendervi conto di trovarvi davanti ad un piccolo capolavoro che prende in prestito elementi classici della narrazione per creare qualcosa di totalmente personale. Ritroviamo Fleabag, la nostra protagonista senza nome, a 371 giorni, 19 ore e 26 minuti di distanza dal finale della prima stagione in cui avevamo scoperto perché la sua migliore amica Boo (Jenny Rainsford) si fosse suicidata davanti i suoi occhi. Un senso di colpa pietrificante da sommare al dolore per la perdita della madre che il personaggio ideato dalla Waller-Bridge soffoca con una vita sessuale promiscua e famelica quanto vuota e sterile.

Fleabag 2: una scena della seconda stagione della serie di Phoebe Waller-Bridge
Una scena del primo episodio di Fleabag 2

Ma c’è un ma in Fleabag 2 ed è rappresentato da un «sacerdote sexy», interpretato da Andrew Scott, scelto per celebrare le nozze di suo padre (Bill Paterson) con l’odiata matrigna (Olivia Colman). E di chi, se non di un prete, poteva innamorarsi la nostra eroina imperfetta? In competizione diretta con Dio, quel «sacco di pulci» inizierà a «riattaccare i frammenti» ereditati da una madre che se n’è andata lasciandola senza sapere cosa farne di tutto quell’amore che aveva per lei. E noi, suoi spettatori complici da cui corre a cercare rifugio, la seguiamo in questo cammino fatto di passi incerti e altri disastri, baci rubati e ammiccamenti in camera.

Fleabag 2: una scena della seconda stagione della serie di Phoebe Waller-Bridge
Fleabag alle prese con il Vecchio Testamento

La quarta parete torna ad essere squarciata per l’ultima volta e Phoebe Waller-Bridge si conferma essere la voce più autentica e rivoluzionaria del panorama attuale. In soli dodici episodi da meno di trenta minuti ciascuno, Fleabag ha dato vita al personaggio femminile più importante della serialità tutta. Reale, imperfetto, sofferente, sfacciato, contemporaneo ma capace di rappresentare temi senza tempo. Merito di una scrittura ispirata che fa sembrare quell’ingranaggio perfetto di ritmo, battute, sguardi, montaggio e musica qualcosa di apparentemente semplicissimo. Non c’è una sola parola o scena superflua e la commediografa inglese saprà (ancora) farvi ridere per una battuta pungente e spezzarvi il cuore un attimo dopo.

Fleabag 2: una scena della seconda stagione della serie di Phoebe Waller-Bridge
Phoebe Waller-Bridge eKristin Scott Thomas in una scena di Fleabag 2

In un’epoca di femminismo urlato e a tratti ruffiano, la Waller-Bridge ci regala, grazie al cameo di Kristin Scott Thomas, un monologo sul dolore e sull’essere donna che da solo vale la visione della stagione. «Women are born with pain built in. It’s our physical destiny – period pains, sore boobs, childbirth. We carry it within ourselves throughout our lives, men don’t». Ma questo non è il solo motivo per vedere lo show. Tra porcellini d’India e Londra a fare da sfondo, scopriremo l’impegno che richiede l’amore – per un padre, una sorella, un uomo – e impareremo a sperare. «See, I’ve been having me a real hard time, but it feels so nice to know I’m gonna be alright». Ciao, sacco di pulci.

Qui potete vedere il trailer di Fleabag 2:

Lascia un Commento

Da Nick Cave a Donald Glover, tra Peaky Blinders e Superman | La playlist di Hot Corn

HOT CORN Tv | A Cannes con Elton John e Taron Egerton sulle note di Rocketman