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Destino | Salvador Dalí, Walt Disney e quella strana coppia da riscoprire

Nel 1945 il genio surrealista e il padre dell’animazione cinematografica crearono un piccolo capolavoro

Destino, di Dali e Walt Disney
Destino, di Dali e Walt Disney

MILANO – Da sempre, nella storia del cinema si registrano grandi collaborazioni, a volte casuali, a volte volute e cercate. Una delle più peculiari, e anomale se non assurde, è senza dubbio quella tra Salvador Dalí e Walt Disney. Infatti, il genio surrealista e il padre dell’animazione cinematografica hanno lavorato insieme per produrre il cortometraggio Destino, un profondo e complesso viaggio onirico che accompagna una classica storia d’amore.

Walt Disney
L’incontro fra due geni a Cadaques: Salvador Dalí e Walt Disney

Ma andiamo con ordine. Siamo nel 1945 e Dalí sta collaborando nientemeno che con Alfred Hitchcock per la scenografia di una sequenza in Io ti salverò. Al tempo, Dalí era in contatto con coloro che definì alcuni dei grandi surrealisti americani, i fratelli Marx e Cecil B. De Mille, come scrisse in una lettera ad André Breton. Una formidabile intuizione quella che colpì Walt Disney alla visione del film, che decise di contattare personalmente l’artista catalano per una collaborazione.

Walt Disney
L’iconica scena di Io ti salverò nata dalla collaborazione fra Dalì e Alfred Hitchcock

L’idea era quella di unire una storia degna del più comune dei cliché, una ballerina e un giocatore di baseball innamorati, all’universo onirico e surreale che caratterizzava il pittore. Forte del recente successo di Fantasia, gli sembrava un esperimento degno di nota. Ventidue dipinti e centinaia tra bozze e schizzi costituirono otto mesi di lavoro incessante, creando un perfetto connubio tra la classica animazione disneyana e i motivi e i colori tipici dell’opera daliniana.

Walt Disney
Disney e Dalì in Destino

Associando un livello più profondo dell’intento iniziale di Disney, Dalí plasmò la storia come un perenne e incessante rincorrersi degli amanti posti di fronte all’ineluttabilità del tempo. Il risultato fu quello che Dalí definì «un’esposizione magica della vita nel labirinto del tempo». Tra il pittore e l’animazione, fu amore a prima vista. Dalí si rese subito conto che questa particolare forma d’arte gli avrebbe permesso, molto più della staticità della tela o dei trucchi del cinema, di dare vita alle visioni caotiche che abitavano la sua mente.

Walt Disney
Una scena di Destino, il corto creato da Dalì e Disney

Personaggi e oggetti che cambiano forma improvvisamente, i mitici orologi molli, la ballerina, con le classiche fattezze delle principesse disneyane, che nasce dalla vicinanza di due volti (esattamente quelli di Salvador Dalí e Walt Disney), in un vortice di dinamicità e illusione, un complesso universo onirico difficile da interpretare e a cui il pubblico della Disney certamente non era abituato. Purtroppo però, la collaborazione non fu tutta rose e fiori.

Walt Disney
Nel 2003 Roy Disney diede vita a Destino

Con la fine della guerra e i crescenti problemi economici, Walt Disney fu costretto a bloccare i lavori per il cortometraggio e a metterlo da parte, nella speranza, un giorno, di poterlo finalmente finire. Quel giorno arrivò, ma solo cinquantotto anni dopo. Nel 2003 Roy Disney, nipote del grande Walt e reduce da Fantasia 2000, riscoprì i lavori preparatori del corto. Fu un’illuminazione e capì che era necessario farlo conoscere al mondo.

Walt Disney
Una scena di Destino

Affidò il restauro e il ripristino agli studios di Parigi che lo completarono nel dicembre dello stesso anno. Una testimonianza artistica di inestimabile valore. Destino è allo stesso tempo un corto d’animazione e un profondo viaggio introspettivo. A distanza di settantacinque anni dall’avventura creativa dei suoi ideatori, parla ancora a tutta l’umanità, o almeno a quella parte che ha voglia di ascoltare.

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