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Dario Marianelli: «Pinocchio, le partiture di Fiorenzo Carpi e Il Giardino Segreto»

Matteo Garrone, il gotico inglese, la passione per Carpi: il compositore si racconta

Dario Marianelli
Dario Marianelli nel suo studio di registrazione.

MILANO – Pisano, classe 1963, londinese d’adozione e un Oscar per Espiazione, Dario Marianelli ha all’attivo un curriculum enorme, con 14 vittorie e 49 candidature e una settantina di score tra corti, documentari, serie, spaziando tra i generi, lavorando con registi e autori come Terry Gilliam, Neil Jordan, Lasse Hallström, Bille August e Joe Wright, per cui ha realizzato quasi tutte le musiche delle sue pellicole e per cui ha vinto proprio l’Oscar. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare lo score di Pinocchio, ma anche per conoscere il suo futuro, che lo vedrà su Il giardino segreto. Qui potete leggere la prima parte dell’intervista, per la seconda andate su ColonneSonore.net

Dario marianelli
Dario Marianelli con l’Oscar vinto per Espiazione. Era il 2008.

FIORENZO CARPI – «Se mi metto a parlare di Carpi potrei non smettere più. Qualche anno fa, grazie a sua figlia, Martina, sono riuscito ad avere le scansioni dei manoscritti de Le avventure di Pinocchio. Non posso dire l’emozione di vedere i segni a matita fatti da Carpi, dei primi abbozzi delle prime idee dei vari temi. Quei temi me li ero portati in testa per anni, nella memoria, ogni tanto li suonavo al pianoforte per le mie figlie: quando uscì il DVD della serie quella musica mi sembrava riportarmi indietro. I temi di Carpi sono tutti memorabili, semplici ma raffinati e non scontati».

L’ITALIA – «Sono trent’anni che vivo a Londra, ma l’Italia è sempre dentro di me. I riferimenti? Di sicuro Nicola Piovani è un grande maestro, ma proprio “del passato” non mi pare! Ma capisco a cosa ti riferisci: io credo che l’influenza di questi grandissimi che menzioni, e di tanti altri che hanno contribuito a creare il suono “dolceamaro italico” sia ancora più che viva e presente in tanti compositori che scrivono adesso. Certamente io la sento molto, e sono piuttosto cosciente di quanto certe mie predilezioni armoniche e melodiche non ignorino il fatto che sono cresciuto fra gli anni Sessant e ‘70 in Italia; e allora mi piacerebbe menzionare anche Simonetti, Umiliani, Trovajoli, Cicognini. Forse in questo Pinocchio ho cercato quella voce più del solito»

IL GIARDINO SEGRETO – «Sarà il mio prossimo progetto: la musica che ho scritto è piuttosto semplice. L’obbiettivo era di investire il giardino di una personalità propria, un po’ come fosse una grande creatura che si risveglia dal letargo quando viene riscoperto dalla protagonista. In questa versione il giardino si anima, anche se non sarà chiaro se ciò che vediamo di magico avviene solo nell’immaginazione dei protagonisti. C’è molto del gotico di Jane Eyre, in The Secret Garden (il trailer potete vederlo qui sotto, nda); atmosfere misteriose su brughiere piene di nebbia; notti insonni passate in una casa enorme e sinistra. In tutto questo la musica cercherà di dare corpo a presenze invisibili».

* Massimo Privitera è il direttore di Colonne Sonore.net, sito dedicato alla musica da cinema

Il resto dell’intervista lo potete leggere su Colonne Sonore

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